De Mossi: “Trattato come uno scarafaggio da Padoan, ma gli scarafaggi cambiano il mondo”

“Padoan mi ha trattato come se fossi uno scarafaggio. Io non ho nulla contro di lui, Padoan è un grande ed io sono un modesto cittadino, però si deve ricordare che, a volte, gli scarafaggi hanno cambiato il mondo”. Così il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, durante la conferenza stampa che lui stesso aveva convocato nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico. Il tema al centro della mattinata è stata la cessione di Banca Monte dei Paschi.

Banca Antonveneta– “Come ricorderete nel 2002 ci fu la fusione per incorporazione tra Banca Mps e banca 121”, esordisce così il primo cittadino di Siena, che continua: “Il prezzo che è stato pagato ammontava a 1,26 miliardi di euro. Nel 2007, invece, è stata fatta l’acquisizione di Banca Antonveneta, pagata 9,2 miliardi di euro. Io ricordo a tutti che il primo esposto su quella vicenda l’ho fatto io”. “La vicenda Antonveneta -prosegue De Mossi- è costata 9 miliardi, a fronte del fatto che l’acquisto di Santander era di 6 miliardi. Acquisto fatto senza fare una perizia, senza diligence, salvo poi dover restituire linee di credito per 7 miliardi e mezzo, oltre a quelli già pagati. Tutto ciò non è opera di chi parla o di questa maggioranza, ma della politica: vi è stata un’unità di intenti, in cui non si andava a cercare scelte tecniche di grandi banchieri ma soluzioni politiche”. “Nessuno mi potrà mai convincere che l’acquisizione -dice il sindaco- di banca 121 sia stata una scelta tecnica o che l’acquisto di banca Antonveneta non sia stata il frutto di una questione squisitamente politica”.

Cessione di BMps – “Il primo tema -afferma il sindaco di Siena- è che gli uomini Monte hanno fatto grande questa città. Loro hanno il diritto di non essere rottamati, come le società di cui stiamo parlando. È un tema sociale ed occupazionale importante quello di cui stiamo parlando”. “Se io sono qui oggi -continua il primo cittadino- è perché la gente si è stufata che il consenso si comprasse a colpi di banca. Quel mondo è finito e non ci si deve più tornare. Il Monte dei Paschi merita di più e di meglio, così come i suoi dipendenti e la città di Siena”. “Non siamo al supermercato, -dice ancora- dove si prende ciò che si preferisce: questa è una partita sociale e politica, non tecnica. Non accetto che si voglia scaricare addosso ai tecnici una scelta che riguarda l’Italia e l’Europa. Sono sicuro che una persona di qualità come Draghi ci dovrà mettere mano”. A proposito del governo, De Mossi dice: “Sicuramente chiederò una interlocuzione, ma non so se verrò ascoltato”.

Suppletive – “Sicuramente le elezioni suppletive, e la candidatura di Letta, hanno acceso i riflettori su questa questione -spiega il sindaco De Mossi-, l’importante è che dopo ognuno non faccia finta di niente. Non si può pensare nemmeno che il rinvio sia determinato per far passare le elezioni suppletive senza scorie, per poi arrivare nel silenzio a fare operazioni di macelleria sociale”. Su Marrocchesi Marzi, candidato del centrodestra alle prossime suppletive, De Mossi dice: “Lui è un ottimo candidato, credo che farà molto bene”. “A me non è stata prospettata una candidatura -continua il sindaco-, io sono un soldato ed eseguo gli ordini. Sarà una battaglia lunga, e comunque non credo che io sarei un candidato che sposti qualcosa rispetto a Marrocchesi Marzi in termini di consenso. Noi siamo con lui”.

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