De Mossi, Bellandi e le date che non tornano. Cosa è successo?

12 dicembre 2019, 15 marzo 2021: potrebbero essere date insignificanti ma anche segnare un punto di rottura politico non indifferente.Mentre prosegue il lavoro degli inquirenti e della Procura a seguito delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza sul riciclaggio internazionale e si aspettano le date degli interrogatori di garanzia, si sviluppa una questione politica parallela alla vicenda giudiziaria.

L’apice nella giornata di ieri, quando il sindaco Luigi De Mossi ha annunciato lo scioglimento dell’incarico professionale rispetto alla nomina come legale di Andrea Bellandi, tra i 12 indagati nell’inchiesta Hidden Partner.

Riportiamo integralmente, in maniera voluta, la nota ufficiale inviata dallo studio legale De Mossi: “A seguito del provvedimento di perquisizione e sequestro attuato il giorno 15/03/2021 su richiesta della Procura della Repubblica di Siena e della nomina del sottoscritto legale da parte del signor Andrea Bellandi, si comunica che, di comune accordo con il mio assistito, si è deciso lo scioglimento dell’incarico professionale con rinuncia al mandato nel procedimento penale n. 3323/2018 R.G.N.R., in ragione del fatto che solo successivamente alla nomina il sottoscritto ha appreso che vi fossero altri profili che potenzialmente potrebbero riguardare il Comune di Siena”.

Poco prima era stato lo stesso Andrea Bellandi a ufficializzare il tutto e anche in questo caso riportiamo integralmente il testo: “Appreso dalla stampa, nella giornata di martedì 16 marzo, dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato di un dipendente comunale, tengo anzitutto a precisare che la nomina a difensore dell’avvocato De Mossi è stata conferita in data 12 dicembre 2019 e, pertanto, in un momento antecedente alla suddetta iscrizione. Sebbene ad oggi non vi sia alcun profilo di incompatibilità professionale, neppure potenziale, vista la strumentalizzazione mediatica condotta attraverso esponenti dell’opposizione e da giornalisti che svolgono anche funzioni di collaborazione con parlamentari del Partito Democratico, abbiamo concordato, al fine di non nuocere al ruolo prioritario di Sindaco, di sciogliere il mandato difensivo a suo tempo conferito, in modo da consentire all’avvocato De mossi di adempiere serenamente, se mai ve ne fosse bisogno, alle proprie funzioni pubbliche ed istituzionali”.

Ora, poco importa se la scelta sia avvenuta di comune accordo o meno ma ci sono dei dettagli che non collimano: Bellandi parla di una nomina antecedente ai provvedimenti dello scorso 15 marzo, precisa cioè che la nomina di De Mossi quale suo legale sia avvenuta il 12 dicembre 2019 mentre dallo studio legale si legge che la stessa sia relativa ai provvedimenti del 15 marzo 2021.

E’ lecito chiedersi quale sia la data reale di nomina del legale De Mossi, perché se la data fosse quella indicata nel documento di Bellandi vorrebbe dire che l’avvocato De Mossi sarebbe già stato al corrente della situazione e che il dg dell’Acn Siena sarebbe indagato già dal dicembre 2019. Del resto, intercettazioni telefoniche ed ambientali confermano che le indagini vanno avanti da molto tempo. Naturale, per un lavoro enorme e minuzioso come quello condotto dagli uomini del colonnello Marra. La questione è: quali ipotesi di reato erano note all’epoca?

Cosa è successo? De Mossi e Bellandi non avevano concordato prima la versione dei fatti, tanto che è rimbalzata per l’intero pomeriggio di ieri la battuta sulle chat di whatsapp su “chi ha scaricato chi?” Perché è successo tutto questo? Quante e quali le pressioni perché si verificasse questo ‘casuale’ qui pro quo che sembra costruito ad arte? Alla nostra domanda non ha voluto rispondere Bellandi, né tantomeno De Mossi che si trincera dietro all’ufficialità della notizia: “Non sono più il suo legale”. Vero. Ma dietro l’eleganza dell’affermazione c’è forse una tempesta pronta a scatenarsi.
E Siena di nuovo pronta a fingere di cambiare pelle.

 

Katiuscia Vaselli