Dalla Regione 124 milioni di euro di finanziamento per le imprese che vogliono investire

Dalla Regione Toscana 124 milioni di euro di sostegni pubblici che saranno erogati alle aziende del territorio, in prevalenza Pmi, che hanno partecipato ai bandi di settembre per sostenere nuovi investimenti, frutto della rimodulazione dei fondi europei operata tra luglio ed agosto e dei fondi Cipe aggiuntivi messi a disposizione dal Governo. Tremila imprese hanno fatto domanda, 1867 riceveranno subito contributi.

Due i bandi messi in campo dalla Regione, “il primo prevedeva contributi a fondo perduto per le Pmi che da febbraio hanno sostenuto o sosterranno spese per investimenti materiali e immateriali. Erano ammessi progetti da 20 a  200 mila euro – spiegano da Firenze-, finanziati da un minimo del 40 fino all’80 per cento. Erano comprese anche le spese per misure anti-Covid. Il secondo bando era dedicato invece alla microinnovazione e alla digitalizzazione.  In tutto sono 124 milioni di sostegni pubblici che saranno immediatamente erogati: poco meno di 114 milioni sul fondo investimenti e qualcosina in più di 10 milioni sull’altro”.

“Quello che anche questi numeri ci dicono – sottolineano – è la grande voglia di investire da parte dell’impresa toscana. Di questo terremo conto nella programmazione regionale dei fondi strutturali e del contributo al Recovery Fund”. E’il commento del presidente della Regione Giani e dell’assessore all’economia Leonardo Marrad. “Le perdite nei bilanci delle aziende  innescate dalla crisi sanitaria sono tali che sui ristori può intervenire solo lo Stato. “Non abbiamo risorse adeguate  per questo – ammette Marras –  Il ruolo della Regione dovrà essere semmai quello di accompagnare il più possibile le imprese in questa fase  di resilienza”.

Marras poi avverte il Governo. ““Non abbiamo al momento le spalle per sorreggerle: le risorse non ci sono, soprattutto per il fondo investimenti – risponde ai giornalisti l’assessore Marras -. Ma nelle misure del Recovery Fund andremo a sostenere progetti con lo stesso schema sperimentato in questi bandi: magari non a sportello ma con una valutazione qualitativa degli investimenti, cosa che con i due ultimi bandi non è stata possibile perché avrebbe ritardato di mesi l’erogazione delle risorse”. Per le domande del bando sulla  microinnovazione c’è però ancora una possibilità di scorrere la graduatoria. “Servono poco meno di due milioni e mezzo per coprire le sessanta richieste al momento non finanziate – chiarisce l’assessore – e faremo uno storno entro la fine dell’anno”.