Dalla Cina agli Usa portando in alto il nome di Siena, la storia di Lorenzo Paganelli: “Sono un artigiano della tecnologia”

“Curioso, creativo, leale”, “ne apprezzo le capacità professionali, imprenditoriali ed umane”, “è un ragazzo dinamico che farà cose favolose”, ed ancora: “ha un grande merito: già da piccolo era un genio”.

Basterebbero le parole di Gustavo Correia, Marco Leone, Claudia Tenney e Vincenzo Mollica per presentare Lorenzo Paganelli. Se un regista brasiliano, un diplomatico e un giornalista italiani e un ex membro del Congresso Usa parlano così di te allora c’è poco da dire. La sua storia però va raccontata tutta perché Paganelli è una di quelle persone che porta in alto le terre di Siena in tutto il mondo.

Lorenzo, 36 anni, si è sempre occupato di business lavorando nel mercato cinese, in quello statunitense e in Sud America. In particolare si è dedicato all’interazione tra uomo-macchina e alla ricerca di nuove tecnologie al servizio dei cittadini.

Nato a Chiusi e cresciuto a Montepulciano Paganelli in gioventù ha praticato l’atletica leggera. Ed è stata proprio la scelta di questo sport ad essere determinante per la sua vita. “Sono stato un atleta per dieci anni e per questo ho viaggiato molto – spiega-. L’atletica mi ha fatto diventare curioso verso i luoghi dove mi portava. Così, da 18 anni in poi, mi sono detto: ‘Voglio conoscere altri Paesi ed imparare altre lingue’. Oggi di lingue ne conosco sei e opero in dieci paesi diversi”.

L’ambito di cui si occupa oggi è quello della telemedicina, (“un settore che ci permette di connetterci con i migliori professionisti solo con un bottone”, dice)e il giovane è Head of Vreedom, una start up nata con l’obiettivo di fornire ad ogni cittadino la possibilità di scegliere un partner virtuale per la propria esigenza di salute. “Ci stiamo focalizzando – sottolinea- sul realizzare una piattaforma integrata per raggiungere tre risultati: migliorare lo stato di salute dei cittadini; monitorare lo stato di salute della popolazione; fare prevenzione e ridurre il carico economico delle Aziende sanitarie e della sanità privata”.

Vreedom collabora in Toscana, e non solo, con Vree Health Italia, realtà che mira a sviluppare un vero e proprio ospedale virtuale che si prenda cura delle persone in ogni momento. “Siamo artigiani della tecnologia – continua Paganelli-. Il nostro Mirko Giulianini (amministratore di Vreedom n.d.r) è anche co-chair dell’Ihe Italia, l’organizzazione che fa dialogare i sistemi operativi dei nosocomi”.

In passato il giovane imprenditore aveva anche collaborato con Difesa Servizi e Marina Militare per la realizzazione di un innovativo assistente digitale che aiutasse i membri del Corpo.

Il risultato più importante però Paganelli lo ha ottenuto nel 2019 quando la Ilica, fondazione che favorisce la cultura italiana negli States, lo ha premiato a New York con il riconoscimento “Young professional award 2019”. A convincere Ilica è stato un progetto che univa il settore dell’agricoltura con quello dell’automotive, “avevo realizzato un prototipo per l’utilizzo dei meccatroni nei campi -prosegue-. L’operatore agricolo poteva usare un mega-drone che garantiva sicurezza sul luogo di lavoro, riduceva il consumo di suolo e le emissioni di Co2”.

Ma il mondo che cosa chiede a Siena? Paganelli conclude la sua riflessione rispondendo a questa domanda: “Adesso rischio di essere accolto come nemo propheta in patria. Ma bisogna aiutare i giovani senesi e della provincia che vogliono mettersi in gioco. In questo territorio, oltre all’arte, alla musica e alla pittura, sappiamo anche scrivere in codice. Dobbiamo approfittarne perché questo è un settore che dà valore aggiunto e crea indotto. In tutto il mondo vogliono Siena, noi dobbiamo dargli la possibilità di investire”

Marco Crimi