Dal Paraguay alle terre di Siena per amore e con un’idea: produrre vino sull’Amiata. Ecco la storia di Rossana

Dal Paraguay fino all’Italia. Oltre 10mila km di distanza da casa fatti per amore. È la storia di Rossana , 40 anni, che ha deciso di cambiare la sua vita per amore, per il suo Mattia. E così da Asunción, la capitale dello stato sudamericano, la ragazza si è ritrovata a vivere nella piccola frazione di Saragiolo, vicino Piancastagnaio.

“Ho conosciuto mio marito nel 2008 ed un anno e mezzo dopo ci siamo sposati – racconta-. Ad un certo punto poi ci siamo detti ‘Viviamo in Paraguay oppure in Italia?’. Alla fine siamo venuti qui”.

E per amore Rossana svoltato completamente la sua esistenza. Prima di arrivare in Italia faceva volontariato per una Fondazione che si occupava di malati nel suo Paese d’origine. Ora è invece un’imprenditrice agricola. La sua azienda si chiama Amiata Bio è si estende per circa 80 ettari tra pascolo, seminativo, frutteto, uliveto e bosco.

Rossana ha un obiettivo ambizioso: “Con la mia famiglia vogliamo riuscire ad essere i primi a produrre vino sull’Amiata -dice-. Ci proviamo, anche se è difficile visto che siamo in montagna”. La sfida è di quelle audaci perché è difficilissimo riuscire ad avere dell’uva in queste zone impervie. Lei però non si lascia abbattere. “Abbiamo preso in concessione 16 ettari di terreno ad Abbadia San Salvatore. Siamo a 1100 metri di altezza e qui c’è solo un bosco tagliato dove ci sono sterpaglie ed i rami. Ora stiamo lavorando questi terreni. -evidenzia l’imprenditrice, che è anche associata Coldiretti Siena-. E a maggio pianteremo 5mila metri di vitigno”.

L’avventura di Rossana è partita qualche anno fa: “Sul Monte ho trovato un paradiso fatto di boschi, lunghi silenzi, odori, uccelli che cantano. Mi sono ritrovata in atmosfere fiabesche. Credo che sia giusto quindi valorizzare questo paradiso di ricchezze”, continua. Così è nata l’idea di creare un’azienda. “L’avventura è partita tra il 2018 ed il 2019: avevamo vinto dei fondi europei. La nostra proposta? Portare l’agricoltura a mille metri di altezza e creare una piantagione di mirtilli. Vista l’altitudine, il tipo di fioritura ed altri aspetti non riuscivamo a trovare la varietà adatta. Alla fine abbiamo trovato quattro tipologie direttamente dall’Oregon”, prosegue.

Dopo qualche mese, sembra un gioco di parole, sono arrivati i primi frutti: 40 quintali di mirtilli raccolti a mano. La passione dell’imprenditrice però non si ferma qui. Ed infatti a Seggiano, nell’Amiata grossetano, ha fatto nascere un’azienda che produce olio. “Abbiamo iniziato nel 2019 e poco dopo è cominciata la pandemia. Ora ci troviamo sotto la pandemia e c’è anche una guerra. Ma nonostante tutto noi ci facciamo coraggio e vogliamo dare qualità al nostro territorio”, conclude.