Da Siena la novità della Cop 27: Riccaboni protagonista con il primo padiglione sul Mediterraneo

“Se ho un messaggio da mandare i grandi della terra? Sforzatevi e cooperate in modo che l’innovazione prodotta dalla ricerca possa arrivare anche alle singole comunità e alle imprese”.

A dirlo è Angelo Riccaboni, docente dell’Università di Siena, presente alla Cop 27 di Sharm El-Sheikh con il Padiglione Mediterraneo. Per la prima volta una conferenza sul clima ospita una struttura del genere che è dedicata alle sfide di questa regione ed impegnato a a fornire un contributo concreto nell’area.

“Questa è una novità assoluta che vede la collaborazione di Fondazione Prima, Unione del Mediterraneo, Unep-Map. Come presidente di Prima posso dire che è una bella soddisfazione”, ammette il professore.

Riccaboni intanto è intervenuto all’evento “Science diplomacy and climate change: the Mediterranean as a global testbed” . Sempre ricerca e innovazione sono gli argomenti principe del suo intervento che si è concentrato anche sulla sostenibilità. Una sostenibilità che per Riccaboni deve “essere equa perché alla giustizia climatica deve legarsi anche la giustizia sociale”.

E questa conferenza sul clima come potrà portare a risultati? “Solamente se cooperiamo tutti insieme – ha aggiunto-. Lo sviluppo sostenibile è l’obiettivo che tutti i Paesi dovrebbero avere, anche se viviamo in una fase geopolitica complicata”.

Tra i docenti senesi presenti in Egitto c’è anche Simone Borghesi che domani parteciperà al workshop “Financing carbon neutrality in developed and developing countries: carbon pricing and beyond” ed il 17 novembre all’evento “Launching a European Climate Science Assessment Mechanism for Policy Support”, dove il focus saranno le azioni urgenti per affrontare il cambiamento climatico, le sfide della neutralità e della resilienza climatica e le trasformazioni sociali ed economiche connesse.