Covid, Speranza: “No vax nei 2/3 delle terapie intensive”. Draghi: “Scuola aperta fondamentale per la democrazia”

“Bisogna affrontare il 2022 con realismo, fiducia e unità. Vogliamo essere cauti, ma anche minimizzare gli effetti psicologici della pandemia sui ragazzi e i risvolti dal punto di vista economico e sociale”. Esordisce così Mario Draghi, Presidente del Consiglio, che, durante la conferenza odierna, sta illustrando i punti cardinali degli ultimi provvedimenti presi per contrastare la diffusione del coronavirus.

Insieme a lui sono intervenuti il ministro della Salute Roberto Speranza, il titolare del dicastero all’Istruzione Patrizio Bianchi, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli.  “Possiamo affrontare il virus con un approccio diverso grazie al vaccino – ricorda Draghi-. Gran parte dei nostri problemi dipendono dalla presenza di non vaccinati. Che sviluppano la malattia in forme gravi e che occupano i 2/3 delle terapie intensive. Il virus mette sotto pressione gli ospedali per le persone non vaccinate”, ripete Draghi che però ricorda che “la situazione è diversa: i morti del 2021 sono inferiori al 2020”.

Obbligo vaccinale – Il testo dell’ultimo decreto introduce l’obbligo per chiunque abbia compiuto o abbia più di 50 anni. Senza limiti di età, l’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico. Prevista inoltre una multa da 100 euro una tantum per chi non è in regola, la multa sarà emessa dall’Agenzia dell’entrate. “Chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi .Con meno no vax gli italiani saranno più liberi “, prosegue Draghi. “L’ultimo decreto fa fare un passo importante al nostro Paese: abbiamo raggiunto una percentuale rilevante di vaccinati. I non vaccinati sono poco più degli over 12, una piccola minoranza che occupa i 273 delle TI ed il 50% dei posti letti in area medica. Riduciamo il numero di questa fascia per ridurre la pressione sui nosocomi”, aggiunge Speranza. “All’interno del Comitato tecnico scientifico non c’è stata alcuna voce dissonante rispetto alle misure adottate dal Governo”, chiarisce invece Locatelli.

Green pass rafforzato e base – Per chi lavora nel settore pubblico e privato con 50 di età sarà chiesto il green pass rafforzato per accedere nei luoghi di lavoro dal prossimo 15 febbraio. Il green pass base è esteso  a chi accede ai servizi alla persona, a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali fatte salve eccezioni che saranno individuate con atto secondario per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona.

Scuola – Nelle scuole dell’infanzia, con un caso di positività, è prevista la sospensione dell’attività per dieci giorni. Alle elementari, con un positivo, si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività, test che sarà ripetuto dopo cinque giorni.  In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la didattica a distanza per la durata di dieci giorni. Per le scuole secondarie con un positivo è prevista l’auto sorveglianza e l’uso in aula delle mascherine. Didattica digitale integrata prevista con due casi per chi ha finito il ciclo vaccinale da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.

“La scuola va tutelata e protetta, non va abbandonata perché è fondamentale per la democrazia”, ha aggiunto Draghi. “La scuola deve stare aperta e in presenza. Basta vedere gli effetti della Dad per convincersi che questo sistema provoca diseguaglianze destinate a restare, diseguaglianze che si riflettono su tutto il futuro nella vita lavorativa dei ragazzi. Chiediamo ai giovani di non andare in classe e poi questi fanno sport e vanno in pizzeria. Non ha senso chiudere la scuola senza chiudere il resto, ma se chiudessimo il resto dovremmo tornare al passato e non possiamo farlo”, continua il premier.

“Il 99,28% dei nostri docenti ha deciso di vaccinarsi. Gli assenti positivi e in quarantena tra i professori sono pari al 6%. del totale Tra gli studenti siamo al 4,5%. Stiamo controllando la situazione perché abbiamo operato con attenzione in tutto questo periodo e non ci siamo fermati”, questa la rivendicazione del ministro Bianchi. “I comuni che hanno fatto ordinanze di chiusura sono il 3,7%, la questione non è dilagata”.

Locatelli: “Con booster la protezione da Omicron è all’88%” –  “Dati provenienti dal Regno Unito e riguardanti la variante Omicron ci dicono che con la dose booster l’efficacia vaccinale è dell’88% mentre quella del ciclo vaccinale primario è del 65%. Ecco perché è fondamentale insistere sulle vaccinazioni”, afferma Locatelli