Covid, 373 nuovi casi in Toscana. Rischio zona arancione con la risalita dei contagi

I nuovi casi registrati in Toscana sono 373 su 7.407 test di cui 5.606 tamponi molecolari e 1.801 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 5,04% (9,7% sulle prime diagnosi). Sono i dati sull’evoluzione del contagio anticipati dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

I nuovi casi sono meno del bollettino di ieri, domenica 31 gennaio, ma il tasso dei nuovi positivi sale di oltre un punto percentuale. Il trend preoccupa: il mese appena passato ha visto, per la Toscana, dati molto positivi che hanno permesso la permanenza in zona gialla, ma è aumentato il rischio di passare nella zona arancione. L’aumento dei nuovi positivi negli ultimi giorni non è un buon segnale. L’allarme l’aveva lanciato l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini ieri in un post (link qui). “Nonostante il tasso dei ricoveri sia in discesa- afferma-, questo incremento dei casi, seppure per ora contenuto, potrebbe far aumentare, attraverso la sua quota sintomatica, l’indice di contagiosità, con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare nelle prossime settimane. Un campanello d’allarme che non va affatto trascurato”.

Il problema è sempre il solito: quello degli assembramenti. L’argomento ritorna puntualmente così come tornano anche gli avvertimenti. Agostino Miozzo, membro del Cts, ribadisce di non fare come nella scorsa estate quando “molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi”.

Dall’Agenzia regionale di sanità intanto è arrivata l’analisi del monitoraggio Iss sui dati della settimana che va dal 18 al 24 gennaio. “L’Rt torna a diminuire leggermente, confermando da diverse settimane un’oscillazione intorno al valore unitario”, si legge. “Continua la diminuzione della pressione sugli ospedali, in particolare sull’occupazione delle terapie intensive”, infine i dati “mostrano, quindi, una generaletendenza al miglioramento degli indicatori, anche se si tratta di miglioramenti ancora troppo contenuti”.