Covid-19, Martino Landi(Fiab): “Governo attivi cassa integrazione, i benzinai rischiano il fallimento”

“Siccome le norme prevedono che noi dobbiamo stare aperti, essendo noi costretti di fare lavorare i nostri dipendenti chiediamo al Governo di allargare la cassa integrazione“. A chiederlo è il presidente nazionale di federazione dei benzinai Fiab(Confesercenti), il senese Martino Landi. “Gli impianti di rifornimento carburanti cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali;e poi,tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinari”. Questo l’avvertimento contenuto nella nota congiunta che Landi ha firmato – insieme a Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio)-proprio ieri e che ha suscitato timori e paure in tutta Italia.

“Abbiamo voluto lanciare il grido d’allarme di 25mila gestori in Italia di cui 460 presenti nelle autostrade, persone che danno un servizio per garantire l’esistenza e gli approvvigionamenti a tutti gli italiani – afferma Landi-. Non abbiamo parlato di sciopero o di serrata, abbiamo solo voluto fare capire che ci siamo anche noi . Al governo abbiamo chiesto aiuto ma lo abbiamo  chiesto anche al Ministero dei trasporti, alle compagnie petrolifere e al concessionario di Autostrade. Il nostro comunicato è stato necessario: nessuno, fino a ieri ci aveva ascoltato”.

Tra i gestori di carburante c’è un situazione difficile da gestire, fa sapere Landi. La nota da lui firmata – lo ribadisce più volte- non è stata una minaccia di sciopero .”Essendo federazioni di tutela dei gestori abbiamo fatto emergere le difficoltà. Abbiamo affermato che da oggi l’impianti in autostrada saranno costretti a chiudere e non per protesta- chiarisce-. Soffriamo da prima dell’emergenza coronavirus. La crisi sta colpendo tutto il settore sopratutto nelle autostrade: se nella viabilità ordinaria ci sono le macchinette self service, queste non ci sono in autostrada ma c’è un servizio fatto da persone che deve essere garantito 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno”.

“Chi ha un distributore in autostrada deve pagare sei stipendi ma adesso non c’è più liquidità e non non c’è più  più capacità di rifornirsi con il carburante: non ci sono soldi per pagare le compagnie petrolifere –spiega-. Stiamo fallendo.Dopo il nostro grido d’allarme pubblico, questo messaggio è passato e i ministri competenti sono intervenuti e hanno recepito le nostre difficoltà. Adesso stiamo lavorando insieme. Non vogliamo fare le vittime ma con 25mila distributori aperti facciamo uscire 70mila persone dalle proprie abitazioni. E’un palese controsenso”.

Nel precisare che a Siena e provincia non ci saranno difficoltà e i benzinai rimarranno aperti, Landi ha poi detto cosa si aspetta del Ministro dei trasporti Paola De Micheli .” La prima cosa da fare  è adottare un provvedimento  che disponga l’apertura di un impianto ogni tre chiusi in autostrada -conclude-. Non si può fare finta che non sia successo niente, che non esista una situazione di emergenza che imponga certi criteri. Mi auguro poi che la De Micheli bussi alla porta dei concessionari e che questi mettano a disposizione risorse per aiutarci a superare questa  situazione”.

Marco Crimi

Gennaro Groppa