Covid-19, le richieste degli esercenti senesi: “Cancellare Imu e Tari”

“Per il 2020 l’auspicio è quello di cancellare Imu, Tari, suolo pubblico fino alla fine del periodo di crisi e rimodulazione dei tributi sulla base dei fatturati aziendali e sulla riparametrazione degli spazi alla riapertura, soprattutto per quanto riguarda la Tari visto che di rifiuti non ne sono stati prodotti. Questo è uno dei temi su cui insieme all’amministrazione ci confronteremo sicuramente a breve”.E’ Marco Cioni, presidente della Fipe della provincia di Siena, che interviene a nome di un settore, quello dei pubblici esercizi – bar, ristoranti, pizzerie, catene di ristorazione, catering, pasticcerie – che con 30 miliardi di euro di perdite a livello nazionale è in uno stato di crisi profonda, con il serio rischio di veder chiudere definitivamente 50.000 imprese e di perdere 300 mila posti di lavoro.

“Ci sono già imprenditori che anche qui stanno maturando l’idea di non riaprire l’attività – fa notare Cioni – Gli interventi sin qui messi in campo dal Governo sono solo una risposta parziale. Per esempio le misure di liquidità non sono sufficienti. La garanzia al 100% dello Stato per importi massimi di 25.000 euro è una cifra lontanissima dalle effettive esigenze delle imprese per far fronte agli innumerevoli costi da sostenere. Appena riapriamo abbiamo da pagare i fornitori, dovremo fare le pulizie e attrezzarsi per le misure di sicurezza. Forse 25mila euro possono durare sì e no una settimana”

“Sulle tasse non ci sono state cancellazioni, ma solo un differimento – aggiunge – Ma noi di fatto non abbiamo incassato nulla in questi mesi. Anche se riapriremo a maggio, dovremo farlo con un numero minori di posti a sedere. Ed è tutto da capire il giro di affari che avremo anche perché il riflesso sul turismo è fortissimo. Quindi cancellazione imposizione fiscale locale, come Imu, Tari, suolo pubblico fino alla fine del periodo di crisi e alla riapertura delle aziende rimodulazione dei tributi sulla effettiva base dei fatturati aziendali e sulla riparametrazione degli spazi. Per le strutture ricettive abolizione fino al 2021 della tassa di soggiorno”.

“Altro tema sul tappeto, la Cosap e le autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico. Noi auspichiamo ad esempio che visto che dovremo distanziare i tavoli e ridurne il numero potremo ampliare il territorio di occupazione.Ultimo ma assolutamente non ultimo, il tema degli affitti – dice Cioni – Auspichiamo anche in questo segmento un aiuto in qualche modo della nostra amministrazione. Serve una moratoria sugli affitti: serve una compensazione per il periodo di chiusura e per il periodo di ripartenza. Infine, chiaramente sarà importante la presenza di un piano di riapertura con tempi e modalità condiviso con gli operatori del settore, per permettere a tutte le imprese di operare in sicurezza”.