Covid-19, la Cgil: “Maggiori controlli e più personale nelle Rsa”

“Ci domandiamo se tutto questo è stato garantito da chi gestisce la Rsa e dalla Asl che dovrebbe verificare la corretta applicazione dei protocolli.” se lo chiedono Cgil, il sindacato dei pensionati Spi Cgil e la Funzione Pubblica Cgil di Siena si è espressa in merito al tema della gestione delle Rsa commentando la notizia dei “molti contagiati nella residenza per non autosufficienti di San Francesco ad Asciano, dove la quasi totalità degli ospiti e molti operatori della struttura sono stati colpiti dal virus ed alcuni anziani sono stati ricoverati viste le gravi condizioni”, continuano.

La Cgil sottolinea che la superficialità tenuta nei mesi del periodo attualmente si sta ripercuotendo con le conseguenze più dolorose, sui più deboli e più fragili a livello sociale e sanitario: gli anziani che sono ospitati nelle Rsa.

Va rafforzata “la presenza di personale sanitario e assistenziale affinché gli ospiti siano seguiti al meglio, e affinché questi anziani non si ritrovino di nuovo chiusi senza l’affetto dei familiari all’interno delle strutture in questi momenti di rinnovata emergenza epidemiologica”, questa la richiesta delle organizzazioni che chiedono anche all’Asl e a tutti gli enti pubblici controlli stringenti su personale ed ospiti, con l’attuazione di procedure e protocolli strettissimi.

“Quanto accaduto nelle residenze per anziani nella primavera aveva evidenziato che in queste strutture dovevano essere attuate delle procedure e dei protocolli strettissimi, controlli attraverso test sul personale e sugli ospiti, come indicato specificatamente dalle ordinanze del Presidente della Regione Toscana. Ci domandiamo se tutto questo è stato garantito da chi gestisce la RSA e dalla ASL che dovrebbe verificare la corretta applicazione dei protocolli” scrive la Cgil.

Il sindacato sottolinea infine come la preoccupazione maggiore sia quella di non dover lasciare “questi anziani non di nuovo chiusi senza l’affetto dei familiari all’interno delle strutture in questi momenti di rinnovata emergenza epidemiologica”