Covid-19, firmato il nuovo Dpcm: stretta sulla movida, stop a gite e calcetto

Dopo l’incontro con le Regioni il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il dpcm con le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid che avranno una validità che durerà per i prossimi trenta giorni, fino al 13 novembre 2020.

Confermato l’obbligo di mascherina -“E’ fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”, questo il testo dell’articolo 1 del nuovo dpcm.

Novità principale è quella rappresentata dal divieto di feste private al chiuso o all’aperto e la “forte raccomandazione di ricevere” in casa, per feste, cene o altre occasioni, più di sei familiari o amici con cui non si conviva. Per quanto riguarda le cerimonie restano in vigore le regole dei protocolli già approvati con un limite massimo di 30 persone partecipanti per gli eventuali ricevimenti successivi,

Ritorna anche il divieto di gite scolastiche- “sono sospesi – si legge nel decreto – i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio”

Vietato lo sport a livello amatoriale, come il calcetto-ma sono comunque consentiti a livello dilettantistico, per le società che abbiano adottato protocolli per limitare i contagi, come viene spiegato nel Dpcm. Negli stadi  viene consentita la presenza di pubblico-“con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori” all’aperto e 200 al chiuso”.

Stretta anche sulla movida-“Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo”. Resta consentita la “ristorazione con consegna a domicilio” e la “ristorazione con asporto” ma “con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21”, si legge ancora nel decreto.

Per cinema e concerti – Resta per gli spettacoli il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e di assegnazione dei posti a sedere. Sono sospesi gli eventi che implichino assembramenti se non è possibile mantenere le distanze. Le regioni e le province autonome possono stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi. Sono comunque fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome.