Coronavirus, l’assessore Benini: “Dispenser di gel nelle scuole di Siena? Idea replicabile”

“Può essere una misura da prendere in considerazione anche se io non ho riscontri su quanto possa avere effetto sul Covid-19, che per quanto ne so si trasmette per via aerea. Può essere replicata ma non so quanto può essere efficace. Andrebbe studiata la malattia in modo più approfondito, quello che non va fatto è farci prendere dal panico e inseguire ogni tipo di cosa”.  Così l’assessore ai servizi all’infanzia, istruzione, università Paolo Benini ha detto la sua sull’installazione di dispenser di gel antibatterici nelle nostre scuole comunali. In Toscana l’idea è partita ad Arezzo per la volontà del sindaco Alessandro Ghinelli e dell’assessore Lucia Tanti.

Sull’argomento, nel prossimo consiglio comunale, i membri Forza Italia e Fabio Massimo Castellani, gruppo misto, presenteranno due mozioni “per impegnare il sindaco- si legge nella nota stampa- insieme al provveditorato agli studi, a dotare le strutture scolastiche comunali e i musei comunali di dispenser di gel disinfettante antibatterico, l’altra, analoga, per impegnare il presidente della Provincia sullo stesso tema relativamente alle scuole di competenza provinciale. Non vogliamo fare alcun tipo di allarmismo, ma riteniamo necessario tenere alto il livello di attenzione e quindi di prevenzione”.

“Al momento l’amministrazione è attiva su tutti i fronti ma sulle scuole non abbiamo preso iniziative- afferma Benini-. Io sono in contatto con l’assessore alla sanità(Francesca Appolloni ndr.) che mi passa le informazioni che ottiene da Asl e azienda ospedaliera senese, con l’università per stranieri per controllare gli studenti cinesi presenti. Sempre con Appolloni stiamo affrontando il tema dei giovani vietnamiti e il possibile scambio culturale con il liceo scientifico”.

Proprio la vicenda del Galilei e degli studenti asiatici è un altro tema che si trova al tavolo di lavoro dell’assessore Benini. ” Come amministrazione non possiamo muoverci sulla questione. So che i nostri alunni sono già andati in Vietnam e che devono essere accolti gli altri ragazzi- sottolinea-. Non abbiamo presentato nessun tipo di ostativa, alcuni genitori si erano posti delle domande sul livello della sicurezza e noi abbiamo risposto dicendo di consultarsi con l’autorità sanitaria per valutare l’opzione di rinviare a ottobre lo scambio culturale. Abbiamo comunque segnalato che una regione vicina ad Hanoi( la capitale del Vietnam ndr.) era stata isolata ed aveva  un grosso numero di contagi”.

Benini  poi ha respinto le accuse che gli sono state mosse in merito al processo – il reato contestato è quello di diffamazione a mezzo social – sui commenti omofobi verso un partecipante del Toscana Gay Pride del 2018, che si svolse a Siena. L’assessore, che è stato rinviato a giudizio insieme ad altre 4 persone, aveva già fatto opposizione al decreto penale di condanna pecuniaria. “Io non ho parlato in nessun luogo di Toscana Pride, il post di Facebook di cui si parla non aveva nulla a che fare con il Toscana Pride, era totalmente decontestualizzato ed io non ho fatto nemmeno particolari commenti verbali – conclude-. Non mi riconosco nelle cose di cui vengo accusato sennò avrei pagato 300 euro. Questo fatto deve andare in dibattimento perché, mi viene attribuito qualcosa che non mi appartiene”.

Marco Crimi