Coprifuoco, una notte con i carabinieri. Il maggiore Pinto: “Non solo controlli, siamo vicini alle persone”

Una città deserta, sono le 23 e da un’ora è scattato il coprifuoco come imposto dal nuovo Dpcm Conte e, in questo silenzio assordante, restano solo le luci delle volanti dei corpi di polizia che girano ininterrottamente per le vie del centro a controllare che tutti siano nelle proprie abitazioni, rispettando la nuova ordinanza governativa. Un lavoro estenuante, quello delle forze dell’ordine, che impone sacrifici ma che viene ripagato dalla gratitudine dei cittadini che si sentono protetti. Questo è un po’ quello che ci racconta Alberto Pinto, maggiore dell’Arma dei carabinieri della compagnia di Siena, durante il nostro giro di perlustrazione per le vie del centro storico: “Un’attività sinergica  – dice il maggiore Alberto Pinto – che viene organizzata tra tutte le forze di polizia presenti sul territorio. I militari della compagnia di concerto con gli altri organi competenti, controllano e vigilano il rispetto di quelle che sono le volontà imposte dal Governo. Per far ciò, vengono impiegati i militari dei nuclei radiomobili e operativi insieme ai colleghi delle altre stazioni: cerchiamo di coprire tutta la provincia aiutando i cittadini anche nei loro bisogni, a volte, anche cercando di inserirsi e coadiuvare il lavoro delle associazioni di volontariato”.

Il coronavirus ci ha costretti ad affrontare mesi difficili durante il lockdown, mettendo a dura prova le nostre condizioni psicologiche, soprattutto nei confronti di tutte quelle persone più fragili, che sono state costrette ad affrontare questa emergenza in solitudine, non potendo condividere con nessuno i propri timori. Proprio per questo l’arma dei carabinieri si è trovata a prestare un servizio di ‘conforto’ grazie allo straordinario lavoro svolto dalle centrali che, molto spesso, si sono trovati a parlare con persone che non richiedevano nessuna emergenza se non quella di poter parlare con qualcuno, di sentire dall’altro capo della cornetta una voce di conforto, sapere che sarebbe andato tutto bene.

“Ci siamo trovati, in questi mesi, a prestare aiuto a persone che non richiedevano nessun intervento a livello giuridico penale  – continua Pinto -, piuttosto ci siamo dovuti confrontare con persone fragili che avevano solo bisogno di parlare con qualcuno. Dobbiamo constatare, però, che a volte, dietro a queste richieste, si potrebbero nascondere bisogni di necessità reali. Proprio qua sta la nostra abilità nel saper leggere ‘tra le righe’. A volte dietro a queste richieste si potrebbero nascondere dei problemi di violenza domestica. Ancora è presto per poter fare una valutazione oggettiva ma in questi mesi abbiamo registrato diversi casi di violenza all’interno delle abitazioni”.

Un lavoro al servizio dei cittadini a 360 gradi, non solo sorveglianza e protezione ma anche un appoggio alle altre associazioni cercando di aiutare ogni singola persona. L’ultimo atto che ha avvicinato ancor di più l’Arma dei carabinieri alla popolazione è stata la collaborazione con le Poste Italiane. Da alcuni mesi i carabinieri di tutta Italia, prestano servizio per le persone anziane over 75 portando casa per casa le pensioni erogate dall’ente postale. Insomma, questo è lo straordinario lavoro dei carabinieri che, in silenzio, dedizione e impegni, si mettono al completo servizio dei cittadini senza mai chiedere nulla in cambio.

Katiuscia Vaselli

Niccolò Bacarelli

Di seguito la video intervista completa.