Contrade, Francesco Squillace (Aquila): “Cogliamo questo momento come una rinascita”

“Il messaggio è quello di vivere appieno i giorni di questa Festa”, così Francesco Squillace, priore della contrada dell’Aquila, commenta i giorni tanto attesi da tutto il rione: quelli della festa titolare, quelli dove le preoccupazioni lasciando spazio alla gioia e al divertimento, insomma, i giorni più belli per una contrada. Così per l’ultima volta, dopo un anno molto difficile, vedremo sfilare i colori di una contrada per le vie del centro, nella speranza che sia solo un arrivederci per poi tornare a un 2022 a pieno ritmo. La contrada dell’Aquila ha aperto i suoi festeggiamenti con un libro a cura di Mino Capperucci che ripreso i verbali della contrada dal 1718 al 1756 redatti da Giovanni Antonio Pecci. “Giovanni Antonio Pecci. Deliberationi della Nobile e privilegiata Contrada dell’Aquila(1718-1756)”, questo, il titolo di Capperucci che narra di un contesto particolare per il popolo dell’Aquila che proprio in quegli anni la Contrada ritornava alla vita attiva dopo un lungo periodo molto difficile”.

“Prendiamo questa occasione come fosse una rinascita – commenta il priore – proprio come trecento anni fa. Finalmente torniamo a rivivere la nostra festa insieme al popolo, con i battesimi, il mattutino e il nostro giro, nella speranza di assistere a una ripartenza. Ma ciò che più manca è il nostro vivere quotidiano, il Palio, la vera speranza è quella di poter assistere a 2022 a pieno regime. La mancanza del Palio, dei ritmi della contrada, è ciò che più manca ai giovani e ai ragazzi, continuando così rischiamo di perdere due generazioni di ragazzi”.

Niccolò Bacarelli

Di seguito la video intervista completa al priore della contrada dell’Aquila