Consiglio comunale, lo strappo nella maggioranza. Il centrodestra accusa: “De Mossi ha cambiato bandiera”

Prima l’affondo di Barbara Magi, poi il distinguo più leggero di Lorenzo Lorè, quindi la bordata di Bernardo Maggiorelli ed infine Maria Elena Stabile che prova a calmare le acque.

Il clima rovente della campagna elettorale entra dentro l’aula del consiglio comunale e dai partiti di centrodestra piovono numerosi attacchi rivolti direttamente al sindaco di Siena Luigi De Mossi.

La presenza di David Chiti dentro alla giunta e il sostegno dello stesso primo cittadino a Massimo Castagnini fanno da colonna portante ai vari j’accuse che si alzano dai banchi della coalizione. “De Mossi si è consegnato ad esponenti vicini al centrosinistra”, questo invece è il leit motiv dei vari interventi che si sono susseguiti in alcune votazioni: la prima riguardava una variazione al bilancio di previsione 2023/2025, poi si è passati a parlare della Tari e del regolamento per la definizione agevolata delle controversie tributarie

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno comunque sempre votato a favore. “Abbiamo votato per senso di responsabilità e per non essere d’intralcio nei confronti dei cittadini”, afferma Magi.

Chiaro è però che sia i partiti che De Mossi ragionino ormai da separati in casa. E questo lo si evince anche nei dettagli che la sala del Capitano racconta: non passa infatti inosservato l’intramezzo tra il sindaco e Paolo Salvini, capogruppo della Lega. Ed anche se i due derubricano l’accaduto ad una semplice chiacchierata i gesti lasciano sospettare che ci fosse altro.

“Io non sono cambiato – è l’incipit dell’arringa di De Mossi -. Se altri hanno deciso di spaccarsi la decisione è stata loro. Io ero per l’unità tra civici e centrodestra”. Ed ancora: “Io continuo ad essere un civico e l’unica cosa che non è mai stata detta di questa amministrazione è che abbiamo fatto una gestione molto efficace. Non ho sentito critiche su come ho amministrato”

Gongola intanto l’opposizione che, su quanto accade in questo fine mandato, punta sia il dito contro il sindaco che contro il centrodestra. “Avete fatto tardi! Non ci si rifà una verginità a 50 giorni dalle elezioni, dopo 5 anni in cui non si è mai contestato nulla e si è assistito solo a cambi di casacca e trasformismi”, è la stilettata del Pd contenuta in una nota.

Pierluigi Piccini invece, durante un suo intervento, ha ringraziato la maggioranza “per lo spettacolo offerto”.   “Ieri in commissione la maggioranza aveva votato contro. Oggi invece hanno cambiato idea.  Siamo all’incredibile, spiegassero almeno il cambio di atteggiamento”, la sua accusa nei confronti della maggioranza

MC