Con Wine&Siena 2023 c’è la Bottiglia della solidarietà

Wine&Siena è solidarietà. La manifestazione aderisce all’invito di QuaViO odv, organizzazione di volontariato impegnata a Siena e provincia nelle cure palliative a malati oncologici, che chiede ai produttori presenti di donare una loro bottiglia. L’obiettivo è quello di raccogliere prodotti di eccellenza da destinare ad iniziative di raccolta di fondi utili a finanziare un nuovo progetto di sostegno psicologico.

Una “Bottiglia per la solidarietà” è una di scelta di aiuto reciproco che vedrà anche una consegna finale alla conclusione della manifestazione, lunedì 30 gennaio, nella Sala Sant’Ansano, a termine della conferenza stampa di chiusura. Questa l’iniziativa a cui partecipa il viaggio nell’eccellenza Wine&Siena I capolavori del Gusto. Siena si conferma la location per il primo grande evento dell’anno nel vino in Italia grazie alla manifestazione che torna nella città dal 27 al 30 gennaio ‘23, come da tradizione, per iniziare l’anno enoico e dare il via ad un intero anno di appuntamenti siglati The WineHunter. Circa 600 le etichette da degustare da tutta Italia e non solo. E poi ci saranno 60 prodotti circa tra cioccolati, formaggi, olio, carni e salumi, birra, salumi, pasta, riso, cereali, grappe e liquori, birra da tutto il paese.

QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia) è un’associazione di volontariato che, nella città del Palio e nella sua provincia, si occupa di cure palliative e, dunque, di tutela della vita fino all’ultimo istante. Da oltre 30 anni in modo del tutto gratuito ha assistito pazienti oncologici. Solo nel 2022, più di 200 persone hanno beneficiato dei servizi di assistenza psicologica, sanitaria e sociale. Una bottiglia di vino può aiutare a sostenere questa causa. In particolare, quanto sarà raccolto sarà utilizzato per finanziare una progetto in corso con il quale una psico-oncologa sarà presente per 12 ore settimanali presso un ambulatorio dell’ospedale di Siena. Il che significherà essere riusciti ad affiancare all’assistenza psicologica ai malati a domicilio, che già viene fornita, quella in ospedale. La chiusura di un cerchio virtuoso in cui il paziente non è mai “solo”.