Comune di Monteriggioni – Urbanistica e risorse idriche in consiglio comunale

Monteriggioni

È ancora il servizio idrico integrato ed i risultati del referendum dello scorso anno a far discutere il consiglio comunale. L’ultima seduta si è infatti aperta con una mozione del gruppo Centrosinistra per Monteriggioni che invita Governo e Regione ad assumere iniziative chiare in modo da poter dare seguito all’esito del referendum sulla remunerazione del capitale investito da parte dei privati. La capogruppo Paola Buti ha chiesto con la mozione al sindaco di impegnarsi negli organismi di indirizzo di cui farà parte a richiedere l’adeguamento alle indicazioni referendarie, dando sei mesi di tempo a Governo, Parlamento o Regione Toscana di prendere provvedimenti che garantiscano comunque il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario della gestione del servizio idrico. La mozione è passata con il sì del gruppo Centrosinistra, l’astensione dell’Udc ed il no dei gruppi Pdl e Rifondazione. Il sindaco Valentini ha precisato che la situazione è comunque molto complessa perché la società Acquedotto del Fiora spa ha in corso investimenti e corrispondenti finanziamenti per decine di milioni di euro e quindi non bastano i proclami ideologici, tenendo per di più conto degli ulteriori investimenti che sarebbero necessari sia per fronteggiare la siccità che l’estensione della depurazione. “C’è troppo semplicismo – ha detto Valentini – di fronte a problemi così grandi e complessi. Altrimenti si rischia di ripetere la vicenda della restituzione del canone di depurazione, che alla fine ha aggravato le bollette degli altri utenti. Chiediamo anche al presidente Rossi di perlustrare concretamente la strada da lui stesso proposta dell’azionariato popolare intervenendo nel capitale della società di gestione dove i privati dovrebbero essere rimborsati con un azionariato diffuso attratto da buoni rendimenti”. Approvate poi ad unanimità dal consiglio alcune modifiche al regolamento per la disciplina degli impianti di pubblicità rese necessarie dall’introduzione del nuovo codice del paesaggio, in modo da consentire nei centri storici l’esposizione commerciale dei prodotti senza imbruttire l’ambiente . Sempre ad unanimità sono passate le modifiche al regolamento di polizia locale per la concessione del suolo pubblico visto che adesso le norme sono regolate dal nuovo codice del commercio regionale. Modificato, sempre con voto unanime dei consiglieri, il regolamento per la disciplina dell’attività contrattuale che comunque verrà approfondito ulteriormente nella commissione consiliare apposita nel punto relativo alla concessione degli immobili comunali alle associazioni di volontariato.

Due invece i punti all’ordine del giorno relativi all’urbanistica comunale. Col primo è stata approvata definitivamente (con il sì di Centrosinistra, Rifondazione e Udc e l’astensione del Pdl) una variante al regolamento urbanistico di adeguamento al Paerp provinciale, il piano delle cave e delle attività estrattive, per il quale non sono pervenute osservazioni.

Approvata anche la variante al regolamento urbanistico per l’area in Pian del Casone dove è in costruzione una grande struttura turistica, affiliata alla catena Hilton. Questa variante consente un ampliamento ma a somma zero, poiché si autorizza lo spostamento all’interno della medesima area di una uguale volumetria ricettiva (in modo da consentire di raggiungere gli standard alberghieri consoni per il tipo di accoglienza che si intende offrire) che verrà demolita completamente, senza aumentare quindi la volumetria complessiva prevista nell’area né tantomeno quella prevista nella pianificazione urbanistica comunale. Alla variante sono state fatte tre osservazioni, due respinte ed una accolta dal consiglio comunale seguendo le controdeduzioni dell’Ufficio tecnico municipale, che sono state illustrate dall’assessore Chiantini e che hanno in particolare puntualizzato che i requisiti urbanistici dell’area interessata sono stati definiti con una riperimetrazione dell’Unità di Paesaggio avvenuta col Piano Strutturale del 2004 e ribaditi dal Regolamento Urbanistico del 2006. La variante quindi è stata approvata con il sì del gruppo Centrosinistra, il no di Pdl e Rifondazione e l’astensione del gruppo Udc.