Ci ha lasciato un signore di nome Emilio Ravel

 

Quando Katiuscia Vaselli mi ha inviato un messaggio che mi annunciava la morte di Emilio ho provato un dolore profondo e un immediato senso di vuoto.

Giusto ieri, montando dei filmati, per il prossimo spettacolo “Racconti di palio ….la storia continua”, assieme agli amici Barbara Castelli e Riccardo Domenichini, avevamo parlato a lungo di Emilio, progettando una visita prima del 20 , per raccontargli quello che mettevamo in scena ed avere un suo parere sulla scelta dei “contributi”.

Si perché Emilio era, oltre ad un vero e carissimo amico, un genio della televisione, un monumento di cultura e professionalità ed un maestro di come si possano, ed aggiungo si debbano, affrontare argomenti anche molto complessi e seri con quella leggerezza che ha contraddistinto la sua vita, spesso aggredita da lutti e tragedie, e che lo hanno visto uscire sorridente ed ironico, evitando come fanno i più, di scaricare i suoi dolori e le sue sofferenze, sugli altri.

Non abbiamo avuto il tempo di un ultima visita che io stesso, forse vigliaccamente, avevo più volte rinviato forse perché ancora turbato dalla prima fatta il primo giorno dell’anno e che mi aveva lasciato una sensazione amara e desolante.

Il rapporto con Emilio era un rapporto libero, sereno, chiaro e sincero. Io gli volevo bene e lo ammiravo e credo che questi sentimenti fossero ricambiati. Tra noi usavamo un linguaggio intimo ed asclusivo, irriverente e goliardico e spesso ci si prendeva in giro, consapevoli del nostro modo, simile, di affrontare la vita, il lavoro e tutto quello che comporta semplicemente il “vivere”.

Quando io ebbi un grave problema di salute, nel 2011, Emilio chiamava quasi ogni giorno per sentire come andava e, quando iniziai a poter parlare mi rese partecipe di quello che stava facendo per preparare la trasmissione del Palio, dove mi avrebbe aspettato in forma (si fa per dire). Non lo dimenticherò, come non potrò dimenticare la sua amarezza quando alla Rai, dove aveva lavorato con passione per tanti anni, dando vita a programmi indimenticabili come TV7, Odeon, Colosseum, Pronto Raffaella .etc etc , decisero di escluderlo dalla trasmissione del Palio, che aveva gestito con competete passione per circa 20 anni.

Forse avrei dovuto dire cose diverse, tracciare un profilo più profondo come si è soliti fare in queste circostanze. Ma questo mi è venuto di dire e questo ho voluto scrivere.

A me mancherà tantissimo ma se avrò la ventura di fare ancora il cronista del Palio lo saluterò come sempre ho fatto alla fine della diretta…perché tanto so che lui, ovunque si trovi, si metterà davanti al televisore. “Un  caro saluto a Emilio Ravel”.

Maurizio Bianchini