Cgil e Cisl: “Piccolomini, svolta una riunione senza invitare sindacati e personale Ata”

Dopo l’incontro della scorsa settimana tra i sindacati e la dottoressa Marzullo, dirigente del provveditorato di Siena (leggi qui https://sienanews.it/toscana/liceo-piccolomini-i-sindacati-non-solo-genitori-la-preside-non-collabora-neanche-con-il-personale/), la professoressa Fontani, dirigente scolastica del liceo Piccolomini, ha invitato il personale docente a una riunione che si è tenuta ieri, 31 marzo, per condividere eventuali particolari problematiche ed esigenze rilevate dai docenti.

“Se da un lato non possiamo che interpretare l’iniziativa come un chiaro tentativo di delegittimare noi rappresentanti sindacali che in più occasioni avevamo già fatto presente alla professoressa Fontani i problemi di comunicazione e di relazione evidenziati dai docenti, per cui sarebbe bastato ascoltarci e porvi rimedio subito – denuncia la segretaria generale della Flc-Cgil di Siena, Anna Cassanelli – non possiamo che salutare questa iniziativa come un primo risultato positivo, seppur ancora insufficiente, scaturito dall’incontro che avevamo avuto la scorsa settimana con il provveditorato”.

“Siamo comunque dispiaciuti che la dirigente Fontani non abbia pensato di invitare alla riunione anche il personale Ata che fa parte della comunità educante al pari del personale docente – prosegue Alessandra Agabiti, segretaria della Cisl scuola Siena – e che non abbia accolto le numerose richieste di rinvio dell’incontro pervenute dai docenti impegnati in attività scolastiche. Il fatto che il personale Ata non sia stato invitato è grave e ci auguriamo che la dirigente del Piccolomini ponga rimedio a questa mancanza al più presto dimostrando che per lei la scuola è una comunità educante non solo formalmente ma fattivamente”.

“Da evidenziare è anche il fatto – conclude Cassanelli – che l’incontro tenutosi ieri è durato ben 8 ore. Se questo potrebbe essere interpretato dai più come grande apertura al dialogo, è, a nostro parere, un segnale esattamente contrario: un dirigente che voglia porsi in posizione di ascolto nei confronti del personale dovrebbe limitarsi umilmente a raccogliere le lamentele diffuse e prendersi il tempo per riflettere e assumere decisioni conseguenti. Ci pare evidente che la dirigente abbia portato avanti una strenua difesa del suo operato mostrando una sostanziale chiusura all’autocritica”.