Caso pakistani, il diktat della rete dei volontari ai candidati: “Il Comune si faccia carico della prima accoglienza dei migranti”

Sulla questione dei migranti bisogna uscire da una logica emergenziale e dare una risposta strutturata. Il Comune in particolare deve saper farsi carico e coordinare la prima accoglienza verso chi arriva nel nostro territorio.

A chiederlo sono le associazioni che compongono SISolidal , che hanno richiamato sul tema gli attuali candidati sindaco in corsa per succedere a Luigi De Mossi.

L’appello è stato lanciato dopo un anno di attività che i membri della rete hanno messo in campo per assistere i tanti immigrati, in maggioranza pakistani, che sono arrivati qui e che hanno fatto domanda di richiesta d’asilo.

“In questo periodo palazzo pubblico ha fatto decisamente poco per aiutarci”, questo il leit motiv che si sente ripetere più volte durante una conferenza stampa odierna dove i rappresentanti della rete hanno tracciato un bilancio sul lavoro svolto.

E ora che siamo alla fine del mandato del governo De Mossi sono molteplici le richieste mosse da una realtà che si è fatta le ossa negli scorsi mesi: in primis viene chiesto al Comune di ritornare a far parte della rete d’accoglienza prefettizia e  di mettere a disposizioni immobili, come la casa di Montalbuccio e la casa delle Balie, che già furono utilizzati durante la prima fase di accoglienza nei confronti di chi scappava dalla guerra in Ucraina.

“Dobbiamo renderci conto che la povertà esiste anche qui a Siena – viene affermato in conferenza stampa -. Questa situazione di difficoltà vissuta dai migranti potrebbe essere in futuro vissuta da tutti noi. Ecco perché chiediamo una soluzione che poi possa essere replicata in futuro”.

Alla Corte dei Miracoli, luogo dove si è tenuta l’iniziativa odierna, sono stati quantificate in 450 le persone, provenienti soprattutto da Pakistan, Afghanistan e Bangladesh, che sono passate dal territorio senese. Ad oggi, viene spiegato, sono presenti tra i cinquanta e i sessanta profughi che alloggiano, tra l’altro, nelle strutture messe a disposizione della Caritas.

Proprio la Caritas è stata citata più volte dai presenti, insieme alla Curia e al cardinale Lojudice, per l’ impegno profuso per affrontare l’emergenza. E con lei sono stati ricordati positivamente anche la Prefettura, l’Asl e la società della salute senese.

Restano però i distinguo nei confronti del Comune di cui invece si sottolinea la spesa, pari a 30mila euro, per l’acquisto di due Sebach da posizionare fuori dal dormitorio delle Clarisse, dove alloggiano i migranti.

Quanto stanziato dall’amministrazione viene giudicato “esiguo” , specie se confrontato dai costi che privati cittadini hanno dovuto sostenere per aiutare i migranti.

Marco Crimi