Caso Castrucci, il coro di professori e studenti dell’università: “Chi elogia Hitler non può stare qui”

Studenti e professori dell’università di Siena si sono radunati oggi in Fieravecchia per discutere insieme dei recenti avvenimenti che hanno visto coinvolto l’ateneo. I tweet filo nazisti e antisemiti di Emanuele Castrucci, ordinario di filosofia del diritto, lo ricordiamo, hanno infatti generato una vera e propria bufera.

Se il senato accademico ha dato il via libera per una presentazione di un esposto alla procura della repubblica del tribunale di Siena e alla presentazione di una richiesta di destituzione dalla cattedra per Santucci anche dagli studenti e colleghi del docente ligure arriva un coro unanime: “Mandatelo via”.

“L’Università ha il dovere di accompagnare i suoi studenti verso un libero pensiero, non può e non deve avere soggetti del genere- dichiara il professore Maurizio Bettini-. Come fa una persona ad insegnare il diritto quando è fedele ad un’ideologia che ha stravolto il concetto di diritto stesso”.

“Professare ideologie naziste è un male sempre – continua Bettini-, ma per una persona che condivide la conoscenza deve essere inaccettabile. Da noi non c’è spazio per questi personaggi. Gli studenti qui presenti hanno voluto dire questo: ‘ Non possiamo accettare che la nostra formazione sia fatta da persone che professino queste idee'”.

Moltissimi i partecipanti tra professori e studenti che hanno preso parte all’assemblea, presente anche il rettore dell’Università Francesco Frati. Tutti insieme per ribadire l’importanza di condannare qualsiasi manifestazione o esternazione di tipo fascista, nazista o antisemita.

In un luogo come l’Università di Siena, luogo di cultura che ha visto passare uomini del calibro di Mario Bracci, primo rettore dell’Università dopo la la liberazione fascista, oppure Piero Calamandrei, giurista e professore universitario che si è battuto per il libero pensiero.

“Questa è l’Università di Mario Bracci – dice Stefano Moscadelli, professore universitario – proprio in questi giorni, 75 anni fa da rettore tenne un discorso importante ai suoi studenti. Egli disse che dovevano affrontare la propria vita liberi da qualsiasi ostaggio al pensiero e di affrontare la vita con libero arbitrio”.

L’Università deve fornire delle basi solide nel pensiero critico dei sui studenti, tutti però con un filo intellettuale unico, quello di ripudiare qualsiasi forma di apologia nazista o fascista che dir si voglia.

Non è mancato il commento del rettore Frati il quale ha fatto sapere che da parte del senato accademico c’è la volontà di intraprendere la procedura della sospensione cautelativa, che porterebbe alla cessazione immediata della docenza del professore in attesa che gli organi competenti approvino la destituzione.

“Forse in questi anni c’è stata una distrazione da parte dell’Università – sostiene Maurizio Bettini, professore emerito di antropologia – ci siamo concentrati troppo sulle questioni burocratiche senza sorvegliare su quelli che potevano essere dei campanelli di allarme, dobbiamo avere più attenzione e non tacere davanti a questi avvenimenti”.

Nel frattempo c’è chi si è già messo all’opera per fornire una sorta di sorveglianza, come il progetto della facoltà di Scienze della Comunicazione che, con l’aiuto del professore Maurizio Boldrini, sta mettendo in opera una sorta di “cloud”, che avrà il compito di sorvegliare i commenti dei professori e studenti dell’ateneo senese, non in maniera poliziesca ma intervenendo laddove ci fossero commenti inopportuni, come quello del professore incriminato.

Marco Crimi

Niccolò Bacarelli