Caso Butini Bourke, la figlia dell’anziano deceduto: “Personale poco qualificato e disorganizzato”

“Lavoro da molti anni nelle strutture sanitarie e mi occupo di formazione del personale socio-sanitario nel Milanese, cerco di insegnare come comportarsi quando si è di fronte a situazioni complicate e di difficile gestione. Occorre un nutrimento formativo continuo e la mia impressione è che in questa Rsa il personale fosse poco qualificato, disorganizzato e non seguito”. A due giorni dall’ ormai famosa lettera che ha sconvolto un’intera città, Susanna Baldi è tornata a parlare della vicenda vergognosa  che ha accompagnato il lutto per la perdita di suo padre Nello.

In un lungo messaggio, la scorsa domenica 13 dicembre, la donna, che vive e lavora a Milano da molto tempo, aveva segnalato “gravi fatti intervenuti in occasione del decesso di mio padre – così era riportato nel testo che potete leggere cliccando qui“. Sulla scomparsa di Nello Baldi, avvenuta il 2 dicembre alle Scotte, la figlia ha chiamato in causa l’Asp Città di Siena per “una seria negligenza da parte del personale della casa di riposo (Nello era ospite all’interno della struttura Butini Bourke ndr.) ovvero la mancata comunicazione che doveva essere fatta o a me o a mia sorella Maria Gioia Baldi del ricovero di nostro padre e delle sue gravi condizioni”, così proseguiva il testo.

Non solo, il fatto è stato aggravato da un altro evento assurdo che “riguarda il furto di due anelli d’oro che mio padre portava sulla mano sinistra: la fede cesellata con il nome di mia madre inciso all’interno e un anello da uomo con una pietra detta occhio di tigre”, aveva raccontato Susanna nella lettera, facendo sapere di avere “presentato denuncia in data 4 dicembre alla Questura di Siena”.

La segnalazione in pochi minuti ha fatto il giro della città e, nella serata di domenica, il presidente dell’Asp Mario Valgimigni si è messo in contatto con lei “per manifestare il suo dispiacere, per riconoscermi la ragione rispetto alle istanze che ho presentato – spiega-. Mi ha detto che si sarebbe mosso subito per capire la situazione”.

Oggi, martedì 15 dicembre, l’azienda di servizio alla persona ha comunicato di avere aperto un’ indagine interna, “al fine di verificare quanto lamentato nella lettera inviata dalla figlia”, si legge in una nota. “Nella tristezza della vicenda le coscienze si sono attivate”, così è intervenuta  la donna dopo aver appreso gli ultimi aggiornamenti sul caso del padre. “Finalmente qualcosa si muove. Nel dramma che sto vivendo almeno per questo posso dirmi soddisfatta”, continua.

Infine la donna ha commentato l’appello dell’assessore alla sanità di Siena Francesca Appolloni , fatto in un’intervista a La Nazione, per ritrovare i due anelli scomparsi. “Ho gradito le sue parole”, afferma Susanna Baldi aggiungendo però amaramente “penso che non recupererò niente. Mio padre ha fatto un tragitto particolare: Rsa, ambulanza, pronto soccorso. Tutte e tre le strutture si sono dichiarate estranee, nessuna di loro ha voluto assumersi la responsabilità di quanto avvenuto – sottolinea-“. La riflessione finale non fa che aggiungere altro dolore a questa storia incredibile: “Temo che i ricordi che si portano dietro quei due anelli saranno purtroppo perduti”.

Marco Crimi