Caro energia, bollette raddoppiate per la sanità locale. Così Asl e Scotte rispondono ai rincari

Bollette più che raddoppiate ed in continuo aumento: i rincari dell’energia pesano anche nelle tasche della sanità del territorio. Questo stando almeno alle previsioni di Aous e Asl.

Per far fronte a questa situazione di crisi sia l’azienda ospedaliera che l’azienda sanitaria stanno puntando sull’efficientamento energetico e sulle rinnovabili, con lo sguardo che poi è sempre rivolto ai vari bandi in modo da farsi trovare pronti con delle progettualità ed accedere ai finanziamenti.

La situazione alle Scotte – Se nel 2021 luce e gas pesavano 7 milioni di euro adesso, per l’ospedale di Siena, si parla di un costo che arriva a toccare i 16 milioni.

“Faremo di tutto per evitare effetti sui servizi”, ha assicurato il direttore generale Aous Antonio Barretta che ha poi chiesto interventi di sistema per rispondere ad un problema congiunturale. Ad ora nemmeno l’istallazione di un cogeneratore porta buone notizie perché, ammette Barretta, “se le bollette triplicassero allora il risparmio dato dall’impianto sarebbe azzerato”.

Da luglio comunque alle Scotte si è iniziato a preparare la risposta alle criticità: “Una società si è aggiudicata la manutenzione di impianti e servizi energetici e, secondo il contratto, dovrà effettuare un lavoro di efficentamento pari a 20 milioni di euro, portando ad una riduzione del consumo del 30%. Se  l’iniziativa andasse in porto allora sarà una buona prassi per tutta Italia”. Poi, conclude Barretta, “c’è da completare il masterplan per ristrutturare il policlinico. In ogni caso anche qui ci sarà una forte riduzione dell’impronta ambientale”

Asl, per il futuro si punta sulle rinnovabili – L’Asl invece ha registrato un incremento dei costi di due volte e mezza: se nel 2021 la spesa complessiva per metano e energia elettrica era di 14 milioni e 500mila euro, nel 2022 – la stima è di luglio quindi l’aumento potrebbe essere maggiore – si teme di pagare una cifra che supera i 36milioni di euro.

In media il consumo dei vari presidi nella Toscana del sud è pari a 74 milioni di kw/h per l’energia elettrica e di 12 milioni di metri cubi di gas, numeri che sono equivalienti a quelli di 27400 famiglie.

A questa situazione la Sud est sta rispondendo su due fronti: “Uno comporta una razionalizzazione e una riduzione delle sacche di spreco dell’energia, magari riducendo l’illuminazione notturna nei parcheggi – ma salvaguardando l’entrate e l’uscita di chi deve accedere nei presidi – oppure riducendola nei corridoi e negli spazi comuni”. Le parole sono quelle dell’ingegner Daniele Giorni, direttore della Uoc Energia e ambiente della sud est.

L’altro fronte di intervento, spiega Giorni, è quello dell’efficientamento energetico. “Su base aziendale produciamo il 25% dell’energia con cogeneratori e impianti fotovoltaici- continua-. A Nottola e Campostaggia arriviamo a toccare anche il 60% riuscendo ad ottenere un risparmio di 750mila euro”. Proprio gli impianti fotovoltaici saranno il futuro della Sud est che vuole puntare sul rinnovabile.

Marco Crimi