Caro bollette, Guasconi teme l’autunno caldo: “A Siena costi sestuplicati, servono misure immediate”

Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Siena ed Arezzo, ha chiesto a più riprese provvedimenti immediati per contrastare l’aumento spropositato del costo delle bollette.

La situazione sta colpendo anche le aziende senesi con i dati che sono in continua evoluzione e con i prezzi che, ha spigato, “sono schizzati fino a 6 volte in più” rispetto al loro peso abituale

Presidente si ha un’idea di quanto gravino i rincari delle bollette per le aziende senesi in questo momento?

“I numeri cambiano di giorno in giorno. Ma non si può negare che questa massa sia determinante per l’attività delle imprese, soprattutto nei settori energivori: nelle fonderie e nelle cristallerie sono stati annunciati stop alla produzione e avvio della cassa integrazione per i lavoratori. L’aumento dei costi dell’energia si riflette negli utili delle aziende ed anche nella competitività delle nostre realtà”

Nel nostro territorio quanto è cresciuto il costo in un anno?

“Si sono visti degli aumenti enormi. I rincari sono diventati insostenibili anche per settori come l’Horeca. Dopo il covid avevamo dato una grande risposta a livello di mercato, ma ora le aziende sono a rischio e non possono permettersi di lavorare in rimessa”

Nelle stime sulle assunzioni e sulla nati-mortalità delle aziende senesi era stata calcolata quest’incognita? Oppure i numeri previsti ad agosto hanno fotografato una situazione differente?

“Alcune previsioni andranno riviste e non certo al rialzo, specie per quanto riguarda l’ambito delle assunzioni. Questo purtroppo è un dato su cui dovremo confrontarci”

Da settimane si parla di “autunno caldo”. Ma rischiamo davvero il collasso?

“C’è grandissima preoccupazione perché ,oltre ai problemi di gas e energia,  c’è anche la mancanza di materie prime e semilavorati. Parliamo di variabili che si stanno manifestando ora e il cui impatto dovrà essere valutato da qui a fine anno. Io credo nell’azione del Governo, che però deve portare in fondo misure come quelle dei decreti attuativi”

Quali altre misure andrebbero prese secondo lei? E cosa può fare la Camera di Commercio?

“Come Ente dobbiamo limitarci a fare il quadro di quello che accade. Ora serve qualcosa di immediato e forte anche perché il tempo stringe. Bisogna mettere tetti per calmierare la crescita dei prezzi a livello nazionale. C’è la necessità di mettere un limite ad una situazione che oltre ad essere incontrollabile ed anche, in alcuni casi, ingiustificata, visto che la componente speculativa non è secondaria. Io capisco che all’Esecutivo servono risorse ma c’è bisogno di forma giuridiche per avere cordoni di sicurezza contro i rincari”.

Marco Crimi