Caos scuola, Cgil: “Siena e provincia, nessun istituto è in regola, subito i contratti”

Sulle barricate con gli insegnanti, anche il sindacato. La Cgil punta il dito contro la ‘buona scuola’ di Renzi

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L’anno scolastico a Siena è iniziato dieci giorni fa nel peggiore dei modi, con il caos dovuto a problemi con i posti di lavoro per gli insegnanti. Il problema nasce con l’inserimento in graduatoria ad esaurimento di centinaia di maestri (circa 250 nella primaria e 300 nell’infanzia), vincitori di ricorso, che però sono stati inseriti con i punteggi maturati nelle graduatorie di istituto. Punteggi che sono diversi rispetto a quelli delle Gae (graduatorie ad esaurimento, ndr), cosa che ha dato origine a discriminazioni in una situazione che, a detta degli insegnanti, sarebbe di totale mancanza di trasparenza. La Flc – Cgil di Siena ne ha parlato oggi in una conferenza stampa. Per il sindacato la colpa è de “La buona scuola” promossa dal governo Renzi
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I problemi della scuola sono problemi per l’intera comunità e con essa debbano essere condivisi. Erano anni che le cose non andavano così male nella provincia di Siena e in tutta Italia in generale.

Che l’anno scolastico non sarebbe cominciato regolarmente lo avevamo previsto e preannunciato diversi mesi fa; sapevamo che la collocazione su territorio nazionale di più di 50mila insegnanti avrebbe messo in ginocchio un sistema che si è rivelato da subito imperfetto. Il sistema informatico non ha funzionato causando numerosissimi disguidi, come l’assegnazione di più persone in posti inesistenti o, viceversa, la mancata assegnazione dei posti liberi agli insegnanti neo assunti. Inoltre la fallimentare gestione dei trasferimenti ha portato moltissimi docenti ad essere trasferiti in province lontane da quella di residenza; questi hanno quindi fatto domanda di assegnazione provvisoria, ossia hanno richiesto di poter essere assegnati per un anno a una scuola della provincia di provenienza, e sono in attesa di risposta. Si potrebbe dunque verificare che molti degli insegnanti assunti a tempo indeterminato nella nostra provincia lascino le nostre scuole per tornare a casa, domani stesso o tra una settimana o magari anche tra un mese, lasciando scoperte molte cattedre ad anno iniziato. L’esempio più eclatante è la scuola primaria di Monteroni d’Arbia in cui sono circa 18 su 26 gli insegnanti in attesa di sapere se la loro domanda di assegnazione provvisoria sarà accettata o no. Immaginate che situazione si verrebbe a creare in quella scuola se tutte le richieste venissero accolte. In questa fase i ritardi degli uffici scolastici provinciali nel gestire l’enorme mole di pratiche non aiuta. Certamente la legge 107 ha sovraccaricato di lavoro il personale degli USP e degli USR, già da tempo sotto organico; tuttavia non possiamo non mettere in evidenza come la mancanza di assunzione di responsabilità da parte delle dirigenze regionali e provinciali, unitamente alla loro incapacità di coordinamento degli uffici, abbia significativamente aggravato la situazione già critica.

All’instabilità del personale di ruolo si aggiungono i posti rimasti vuoti, quelli in cui l’insegnante proprio non c’è. Possiamo tranquillamente dire che in ogni scuola della nostra provincia, ad oggi, manca almeno il 10% del personale docente. La situazione più allarmante è quella degli insegnanti di sostegno e degli insegnanti della scuola primaria specializzati nell’insegnamento della lingua inglese, in quanto il numero di insegnanti specializzati si è rivelato inferiore a quello dei posti disponibili.

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I numeri nelle scuole della nostra provincia
Nella scuola media di Monteroni d’Arbia mancano 4 insegnanti e mezzo di sostegno
All’IC di Piancastagnaio 4 posti di sostegno alla scuola primaria
All’IC di Chianciano Terme mancano 18h di sostegno nella scuola dell’infanzia, 1 posto e 8h di sostegno nella scuola primaria e 2 insegnanti di sostegno nella scuola secondaria di primo grado
All’IC di Abbadia San Salvatore mancano, nella scuola primaria, 5 insegnanti di sostegno, attualmente coperti da personale con contratto fino all’avente diritto, e 10h di inglese; nella scuola dell’infanzia 17h di sostegno e nella scuola secondaria di primo grado 2 insegnanti di sostegno e un insegnante di inglese.
All’IC Mattioli di Ravacciano nella scuola media ci sono solo due dei 4 insegnanti di sostegno in organico
All’IC di Cetona mancano 3 posti nella scuola dell’infanzia, 10h di inglese e un insegnante di sostegno nella scuola primaria e due insegnanti di sostegno nella scuola media. Oltre ai tanti spezzoni da coprire in tutti gli ordini di scuola.

L’individuazione di un insegnante da assumere a tempo determinato per dare copertura a questi posti vacanti non è semplice. Finché non si saranno definite le immissioni in ruolo e le assegnazioni provvisorie, le scuole potranno stipulare contratti solo fino all’ “avente diritto”, ossia contratti che possono decadere anche dopo un giorno se viene individuato un insegnante che ha diritto a quel posto, o a seguito di una domanda di assegnazione soddisfatta o a seguito di assunzione a tempo indeterminato. Inutile dire che molti insegnanti rifiutino i contratti fino ad avente diritto in attesa di un contratto con maggiori garanzie di durata.
Impossibile, infine, non notare quanto queste disfunzioni stiano danneggiando gli elementi più deboli, i ragazzi diversamente abili. Considerate che ad ogni posto libero corrispondono almeno due ragazzi senza insegnanti di sostegno.

Per far fronte a questa drammatica situazione il personale di segreteria delle scuole sta facendo sforzi che si potrebbero davvero definire sovrumani. In una situazione di carenza di organico il personale amministrativo si è ritrovato, a causa della legge 107 e delle disfunzionalità generate dalla sua applicazione, con una mole di lavoro aumentata esponenzialmente. I genitori si rivolgono alle scuole per avere chiarimenti, informazioni, ma nessuno riesce a darglieli perché neanche a scuola hanno spiegazioni da dare.

Ci chiediamo quanto debbano aspettare ancora i nostri ragazzi per avere la certezza di un insegnante che li possa seguire adeguatamente, costantemente e con la serenità di cui anche l’insegnante ha bisogno. Ci chiediamo se Renzi ha ancora il coraggio di chiamarla Buona questa Scuola, che quest’anno non è stata messa nelle condizioni di ripartire. Ci chiediamo come sia possibile che il Ministro Giannini non si sia ancora dimesso.

Nel tentativo di offrire una soluzione in tempi brevi ai problemi legati alla carenza di personale nella nostra provincia, rinnoviamo anche in questo contesto la richiesta fatta al Provveditore di fornire quanto prima una data entro la quale potranno essere concluse le operazioni di trasferimento ad assegnazione provvisoria, e di riunire quanto prima Dirigenti Scolastici e Sindacati per individuare una data in cui convocare gli insegnanti per la stipula dei contratti a tempo determinato sui posti vacanti.

Ecco, in sintesi, cosa è successo

Su 23 scuole dell’infanzia e primaria (istituti comprensivi) nella provincia di Siena, il 100% non ha gli organici a posto ed ha cominciato l’anno scolastico con carenze di organico sia docente che amministrativi tecnici ausiliari; analoga situazione per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

La confusione che ha generato questa legge (L. 107/2015, detta “La Buona Scuola”) si percepisce chiaramente tra gli “addetti ai lavori”, mentre tutti i soggetti interessati dall’esterno, opinione pubblica e genitori, non riescono a cogliere i veri motivi di questo disastro.

Soprattutto i genitori non hanno ben chiaro che i loro figli in soli 15 giorni hanno già visto (quando li hanno visti) anche 3 diversi insegnanti e che l’ultimo nessuno ha la certezza che resti fino a fine anno scolastico.
Si rivolgono giustamente alle segreterie delle scuole per avere informazioni e notizie, ma nessuno può dare informazioni … semplicemente perché anche loro non ne hanno; sono invece tra i più “bersagliati” da questa legge 107, che sovraccarica di lavoro queste figure, grazie alla paventata “autonomia”, che non è diventata altro che l’aumento delle pratiche burocratiche da portare a termine, cosa che, dati i tempi strettissimi e l’endemica carenza di organico, aumenta alla grande il margine di errore che diviene estremamente alto!

I ragazzi che vanno a scuola hanno già perso 10 giorni e chissà quanto ancora dovranno aspettare per avere la certezza di un insegnante stabile che li possa seguire adeguatamente, costantemente e con la serenità di cui anche l’insegnante ha bisogno.
Mancano una quantità enorme di insegnanti di sostegno, ovvero quegli insegnanti che hanno una preparazione specifica per aiutare ragazzi con difficoltà!… si reclutano insegnanti senza specializzazione per svolgere un lavoro delicatissimo per il quale servirebbero competenze certe; si stratta sicuramente di insegnanti dotati di buona volontà che svolgeranno con la massima serietà il proprio lavoro, ma restano persone che hanno la formazione necessaria per essere insegnanti di sostegno.
Sempre più spesso capita che di fatto l’insegnante è relegato ad un semplice ruolo di sorveglianza, più che di insegnamento.

Mancano insegnanti di lingua inglese nelle scuole primarie (elementari); i presidi, non sapendo come fare per garantire l’insegnamento nella propria scuola, chiamano da graduatorie non specifiche pur di poter garantire le lezioni!

In caso di mancanza di insegnanti in questa fase, i presidi vorrebbero magari chiamare dalle graduatorie che hanno a disposizione… ma hanno le mani legate, perché fino a quando non sarà definito il balletto delle assegnazioni di ruolo, invece che dei trasferimenti o delle assegnazioni, possono assegnare incarichi solo fino “agli aventi diritto”, il che significa che la persona che viene chiamata per un insegnamento in una scuola potrebbe lavorare anche solo pochissimi giorni (anche 1 o 2) e poi essere rimandata a casa, perché il posto spettava ad un’altra persona.

Ci sono state assunzioni di ruolo da diverse graduatorie, è vero, ma come ben sapete, l’ufficio scolastico regionale e l’ufficio scolastico provinciale hanno applicato la legge 107 e si sono prodigati a fare le assegnazioni delle persone assunte in ruolo secondo quanto previsto dalla legge: attingendo dal concorso del 2012, dalle graduatorie ad esaurimento e dal concorso 2016.
E qui si è ulteriormente aggravato il caos, visto che l’assegnazione del ruolo non era su un’unica scuola, ma su un “ambito”, ovvero una parte di provincia, che per quanto riguarda Siena è divisa in due: zona nord e zona sud (ambito 024 e 025, rispettivamente).

Ma da dove si assumono gli insegnanti?
Nessuno si è forse mai posto il problema, anche perché i canali sono decisamente molteplici; tra questi il più particolare è quello delle Graduatorie Ad Esaurimento (Gae).
Una storia che va avanti da anni, che sta generando anche qui un caos pazzesco e una lotta intestina tra coloro che erano già presenti in queste graduatorie e chi aveva il titolo per poterci rientrare, ma è riuscito a farlo valere solo in tempi recenti.
Una lotta a suon di sentenze del giudice del lavoro e del Tar che ancora non ha una fine e che è passata da una serie di errori madornali: mancata correttezza nell’attribuzione dei punteggi, confusione nel computo dei posti disponibili su infanzia e primaria, rischio reale di poter prendere servizio di ruolo per vedersi poi risolvere il contratto a causa di sentenze sfavorevoli sopraggiunte in seguito!
Per arrivare poi al concorso 2016, che doveva servire a ricoprire tutti i posti vacanti e che invece ha fallito, lasciando scoperte una enorme quantità di insegnamenti.

La sicurezza nelle scuole
Le leggi sulla sicurezza nelle scuole ci sono e andrebbero rispettate! Gli uffici scolastici provinciali compongono le classi spesso senza rispettare i limiti di spazio imposti dalle norme; adesso la responsabilità sulla sicurezza dei ragazzi è in capo all’insegnante, ma cosa può fare questo se a monte non vengono rispettate le quantità di studenti per i metri quadrati?
E’ previsto che vi sia una persona della scuola a vigilare quando i ragazzi escono dalla classe, ma se la scuola è sviluppata su più piani, come fa una sola persona a vigilare correttamente?
Come fa un insegnante ad essere responsabile dello studente finché questo esce dal cancello della scuola, se ha classi in sovrannumero?
Dove sono le responsabilità?
sicuramente in una legge che è risultata fallimentare, disastrosa sia dal punto di vista culturale, come da noi più volte ribadito, sia dal punto di vista organizzativo, generando caos su caos; una legge che non tiene conto delle esigenze delle scuole e dei ragazzi, che considera l’insegnante una bestia da mandare in un macello invece che in un altro, senza alcun rispetto morale, senza un principio di dignità professionale e umana.
Crediamo che il personale degli Uffici Scolastici Regionale e Provinciale abbia tentato di arginare il più possibile il danno creato, assumendosi talvolta responsabilità anche più onerose di quelle che avrebbe dovuto; magari l’assunzione di responsabilità da parte invece dei vertici degli USP e USR, spesso chiamati a rispondere direttamente di certe azioni, avrebbe forse determinato un po’ meno confusione, ma spesso si sono presi la briga di “non decidere”.

Che cosa succede ora?
I primi che subiranno il danno di questa operazione sono inevitabilmente i ragazzi che, per quanto si possa tentare di arginare il problema, hanno già perso un bel po’ di tempo, non hanno certezze sull’insegnamento, sia per quanto riguarda la presenza costante dello stesso insegnante, che per la qualità dell’insegnamento che possono ricevere (esempio dell’inglese alle elementari assegnato a chi non ha il titolo per farlo).
Ci sarebbe bisogno che tutti i genitori fossero informati di quello che succede con la “buona scuola”, dovrebbero sapere che l’insegnante che va ad insegnare ai loro figli potrebbe non avere le caratteristiche necessarie per farlo e che lo fa magari per propria buona volontà, per cercare di venire incontro ad una esigenza della scuola che ha un problema di organico.