Buyfood, parlano i produttori: “Dop e Igp essenziali per tutelare i nostri allevatori”

Buyfood “può essere un punto d’inizio per ripartire”. C’è soddisfazione tra i vari produttori che oggi erano presenti all’inaugurazione della grande vetrina internazionale che mette in risalto l’agroalimentare di qualità della Regione. Le 45 imprese presenti stamani al Santa Maria della Scala vogliono cogliere al mente un’opportunità per poter trovare clienti in tutto il mondo.

Presente ovviamente anche il mondo dei consorzi, come quello del Vitellone Bianco Igp. “Crediamo che l’unico modo per valorizzare e per tutelare i prodotti dei nostri allevatori sia la certificazione Igp e Dop. Del vitellone bianco vengono certificate la carne chianina e marchigiana-romagnola, ma sappiamo che sono comunque razze allevate in tutto il mondo: l’unico modo per tutelare la carne  è un sistema di controlli e di certificazioni, solo così possiamo avere la certezza della razza dell’animale, della tipicità del territorio di nascita”, spiega Andrea Petrini, coordinatore del Consorzio Vitellone bianco dell’Appennino centrale.

Per Emore Magni, direttore  del Consorzio Prosciutto toscano Dop, quella di Buyfood “è’un’occasione importantissima- dice-, può essere un punto d’inizio per una ripresa del settore e del sistema enogastronomico toscano. Siamo qui per fare unione con gli altri consorzi e ripartire”. Si trova d’accordo Andrea Righini, direttore Consorzio Pecorino toscano Dop, “per il secondo anno consecutivo siamo presenti a Buyfood e relazionarci con la stampa estera e parlare con importanti veicoli della cultura culinaria toscana e illustrare al meglio il nostro pecorino”.