Bto 2022, il futuro del turismo passa da Siena e strizza l’occhio ai giovani

Dai social fino al gaming: anche a Siena il turismo si deve adeguare alle nuove tecnologie e ad un mercato dove una fetta sempre più consistente di clienti e fatta dai giovani nativi digitali. Il fenomeno del Metaverso quindi deve essere preso in analisi per capirne implicazioni, potenzialità e benefici che si possono generare per il sistema turistico senese. Questi i presupposti che hanno portato oggi, al Santa Maria della Scala, ad un evento ‘prologo’ della Bto che si terrà a Firenze a fine mese.  “Da qua iniziamo a parlare del cambiamento radicale che questo settore sta vivendo in chiave d’opportunità e innovazione”, ha osservato il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi. Per il sindaco Luigi de Mossi invece “l’ iniziativa permette di far conoscere quello che può essere una sorta di “aperitivo” digitale che invoglia le persone a conoscere i nostri luoghi”. A partecipare sono stati gli operatori del settore e l’evento è stata propedeutico a capire come la rete e il digitale abbiano modificato radicalmente le modalità con cui le persone si approcciano al tema del viaggio. A partire, appunto, dai giovani. “I nostri figli fanno uso di strumenti digitali in modo totalmente differente da noi. Quindi dobbiamo andare su quei canali online che nascono con loro ed essere capaci di offrire il nostro prodotto”, lo ha affermato Giulia Eremita, digital strategy e innovation Bto ed una delle relatrici dell’iniziativa odierna. Non solo turismo però, nell’incontro di oggi pomeriggio, ma anche cibo, vino e ospitalità. Ricchezze del nostro territorio dove “si può fare di più, specie sulla vendita. Ecco perché il connubio digitale-prodotti è un punto di forza per incrementare l’economia del territorio”, ha detto Roberta Milano, coordinatrice della parte enogastronomica della Bto. Tra gli esperti c’è anche chi lancia un appello al neo-ministro Santanchè: è il caso di Rodolfo Baggio, docente della Bocconi, che chiede “una strategia chiara per un turismo che non sia indifferenziato”.

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