Banca Mps e fondo di garanzia: a Siena è scontro tra maggioranza e opposizione

Lavoro, banca Mps, fondo di garanzia senese, piano urbanistico . Questi i quattro fronti dello scontro politico negli ultimi giorni nel comune di Siena. Sul fondo di garanzia come ha ribadito il sindaco di Siena Luigi De Mossi, nella video-conferenza stampa fiume odierna, la novità è che anche la provincia parteciperà al tavolo con i soggetti economici e finanziari di Siena ma sull’argomento i consiglieri del gruppo d’opposizione Per Siena attaccano ” la nostra preoccupazione è che non serva ad anticipare i prestiti- si legge in una nota. Se entrerà in funzione sarà fra qualche anno. Sarebbe interessante sapere se tutti gli interlocutori conoscono fino in fondo la normativa delle autorità monetarie necessaria per realizzarlo. La demagogia serve a poco”.

Mentre si attende ancora il nome del nuovo ad di Banca Mps – tra le ipotesi ventilate nelle ultime ore c’è quella dell’ex-Carige Guido Bastianini-, a Siena la polemica sull’istituto bancario è nata in seguito ad un post su Facebook scritto dal consigliere dem Bruno Valentini ironico nei confronti del sindaco Luigi De Mossi. “Gigi De Mossi, uno di noi- così inizia Valentini-, la visione della città sembra ruotata di 180 gradi rispetto a quella manifestata in campagna elettorale. La crisi di Banca Mps, ad esempio non è più il prodotto di una congiura del PD, ma una “crisi sistemica”, ovvero il prodotto di uno sconquasso epocale dell’intero sistema creditizio, che tocca tutte le banche”.

“Non a caso, dopo aver criticato ferocemente i vertici della banca, De Mossi si è riposizionato, elogiando l’amministratore delegato e chiedendo la proroga degli attuali amministratori – prosegue il post-. Non gli resta che ammettere che gli errori su Mps non furono commessi da un solo partito, ma da una intera classe dirigente, politica e finanziaria, che autorizzò operazioni azzardate, senza prevedere la tempesta globale che stava per colpire l’economia mondiale “. Dai banchi della maggioranza, in risposta alle parole dell’ex-sindaco, si sono alzate le proteste della Lega, Sena Civitas, di Carlo Marsiglietti e Federico Minghi di Voltiamo Pagina, di Pietro Staderini  di Sena Civitas, di Laura Sabatini del gruppo misto.

“Che facciano finta di non capire gli ex sindaci DS e Pd, Pierluigi Piccini e Bruno Valentini, è comprensibile. Scaricare su altri le proprie responsabilità di militanti , dirigenti e amministratori del partito che ha causato il disastro del Monte dei Paschi, può essere utile (ne dubitiamo)  alle loro inarrestabili ambizioni”, questo l’attacco congiunto  dei consiglieri di Sena Civitas che inoltre sostengono che “è evidente, anche ad una lettura superficiale, che il giudizio del sindaco De Mossi sulla crisi sistemica della banca Monte dei Paschi si riferisce alla attualità e non certo ai motivi di specificità’ locale che l’hanno indotta”.

“Riconosciamo nella storia una grande oggettività ed i fatti realmente accaduti parlano chiaramente delle responsabilità a carico dell’allora PD, partito egemone che da 70 anni governava la città, dei suoi amministratori designati nel tempo e dei suoi alleati” così Carlo Marsiglietti e Federico Minghi di Voltiamo Pagina, di Pietro Staderini  di Sena Civitas, di Laura Sabatini del gruppo misto mentre la Lega, nel ricordare “al Pd la disfatta del Monte dei Paschi”, fa inoltre sapere di essere “il primo partito di Siena che si è speso e ha lottato contro un sistema marcio e clientelare che ha portato la prima Banca d’Italia sul lastrico”. 

Intanto lo stesso Bruno Valentini, stavolta con un comunicato ha criticato quello che sarà il nuovo piano urbanistico del Comune. Per Valentini il limite di questo atto è che “non è pianificazione, bensì un mero elenco di iniziative edilizie, in parte private ed in parte pubbliche – si legge-. Per una città come Siena, patrimonio del mondo ed esempio (pur con qualche sbavatura recente) di peculiare rapporto fra parte edificata e paesaggio, fra vuoti e pieni, la pianificazione è un atto complesso. Che non può non comprendere una attenta valutazione del dimensionamento atteso (quanti residenti, quanto turismo, quanto verde urbano, quanto traffico, ecc.) e di come conciliare l’uso del patrimonio edilizio con la salvaguardia dell’ambiente”.

Nella stessa nota Valentini inoltre accusa duramente l’assessore all’urbanistica Francesco Michelotti “in questi due anni non c’è stata una sola assemblea pubblica per comprendere e discutere le linee guida del Piano (del resto, nemmeno sulla presentazione preventiva  del bilancio), privando la popolazione e l’associazionismo di un diritto fondamentale”, e poi aggiunge che “la crisi da pandemia lascerà vuoti tanti immobili, aumentando la percentuale del patrimonio inutilizzato ed accentuando il bisogno di privilegiare il recupero delle volumetrie rispetto alla nuove edificazioni. Il Comune non può permettersi è di adottare il nuovo Piano senza aver ascoltato i cittadini, magari usando il Covid-19 come espediente per bypassare gli opportuni passaggi democratici“.