Attività fisica adattata, ecco come accedere ai percorsi di salute

L’Afa, Attività fisica adattata, compie dieci anni in Toscana. E celebra l’anniversario aggiornando e definendo meglio i protocolli degli esercizi che in questi anni hanno visto la partecipazione di migliaia di anziani. Lo fa con una delibera presentata dall’assessore a salute, sociale e sport Stefania Saccardi, e approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta. La delibera, “Attività fisica adattata: approvazione dei nuovi protocolli di esercizi e indicazioni per lo sviluppo degli interventi per l’invecchiamento attivo della popolazione”, è stata fatta sulla base delle molteplici esperienze realizzate in questi dieci anni in Toscana.

L’Afa (Attività fisica adattata) si colloca tra gli interventi della sanità d’iniziativa, rivolti prevalentemente alla popolazione anziana, e rappresenta un valido strumento per contrastare la perdita di autonomia e la fragilità dell’anziano. Si tratta di programmi di attività motoria, anche di tipo modificato e di gruppo, non sanitari, che rientrano nel campo della educazione alla salute e della promozione di stili di vita corretti.

“Come Regione siamo molto impegnati nella sanità di iniziativa- dice l’assessore Stefania Saccardi – E anche l’Afa rientra tra gli interventi di sanità di iniziativa. Facendo attività motoria opportunamente studiata e organizzata, gli anziani riescono a prevenire l’insorgere o l’aggravarsi delle malattie. Anche l’opportunità di fare queste attività in gruppo è di grande aiuto psicologico. In questi anni sono migliaia gli anziani che hanno tratto beneficio da questa attività, ed è nostra ferma intenzione mantenerla e renderla sempre più efficace”.

L’Afa è attiva in Toscana fin dal 2006 e si è ritenuto necessario prevedere un aggiornamento dei protocolli di esercizi, anche sulla base delle molteplici esperienze organizzative e gestionali che si sono sviluppate nelle varie Società della Salute e zone distretto delle Aziende USL toscane nell’attuazione dei programmi negli ultimi anni. L’organizzazione dell’Afa, infatti, pur rispondendo coerentemente a logiche territoriali, necessita di un momento di sintesi condivisa, da attuare a livello regionale. L’attività si è sviluppata grazie a una rete di erogatori profit e noprofit che consentono una estesa copertura del territorio regionale.

Con la delibera, la giunta regionale si impegna anche ad effettuare una puntuale verifica relativa alle modalità di accesso ai percorsi (il coordinamento è affidato alle aziende sanitarie), ad effettuare una rivalutazione ed eventuale ridefinizione del ruolo degli erogatori (pubblici e privati) e a programmare una strutturazione delle iniziative di formazione per gli istruttori, collegandosi ad altre iniziative formative regionali. Vengono date inoltre indicazioni ai competenti settori della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, per mettere in atto le iniziative necessarie a creare collaborazioni e sinergie con altri interventi analoghi, in particolare quelli sviluppati a livello europeo, nel campo dell’invecchiamento attivo e della presa in carico delle persone anziane in situazioni di cronicità.

Nel 2011 l’esperienza Toscana ha influenzato le nuove Linee Guida sulla Riabilitazione del Ministero della Salute. Questo ha portato altre regioni d’Italia a introdurre con successo l’Afa nelle loro realtà.
Nel 2016 la Toscana è stata riconosciuta come Reference Site dell’UE per EIP on AHA (progetto europeo per l’invecchiamento attivo della popolazione anziana) dove l’Afa è una delle buone pratiche, ed è impegnata nell’azione del gruppo 2 sulla prevenzione e gestione delle cadute nell’anziano. Inoltre, partecipa a SYN_7 su “Impatto del programma basato sulla comunità in materia di prevenzione e mitigazione della fragilità”, avviando uno studio sull’impatto dell’Afa in confronto con altri programmi basati sulla comunità.

Ma cosa è l’AFA?

L’AFA, “Attività Fisica Adattata”, è un programma a carattere non sanitario previsto dalla Regione Toscana tra le azioni di sanità d’iniziativa per il contrasto alle malattie croniche. E’ rivolto a persone adulte e anziane in condizione di salute fragile che presentano condizioni dolorose ricorrenti quali sindrome algica da ipomobilità o da osteoporosi, rachialgia cronicizzante (basso livello di disabilità) o riduzione delle capacità funzionali a causa di esiti invalidanti da malattie quali Parkinson, esiti di ictus, malattie reumatiche (alto livello di disabilità): semplici esercizi fisici alla portata di tutti, che permettono al corpo di rimanere in movimento creando anche l’occasione per stare in compagnia.

L’AFA è salute orientata, non malattia orientata: è, cioè, riconosciuta come una delle azioni di prevenzione più efficaci nel promuovere l’adozione di corretti stili di vita.

L’AFA non essendo un’attività sanitaria non rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria e pertanto non è a carico del Servizio Sanitario Regionale.

I corsi vengono tenuti in gruppo in luoghi di socializzazione, palestre, piscine, con programmi di esercizi validati da esperti sanitari e guidati da personale preparato a gestire questa specifica attività.

I programmi di esercizio A.F.A. sono proposti dalle autorità sanitarie sulla base di evidenze scientifiche pubblicate; sono condivisi con gli istruttori e applicati omogeneamente in tutte le strutture territoriali. Ciascun programma AFA ha caratteristiche e intensità adeguate alle condizioni funzionali dei partecipanti. Le sedute di esercizio, della durata di un’ora e con una frequenza di 2 o 3 volte la settimana, sono svolte in gruppi, la cui numerosità dipende dalla gravità della disabilità motoria e dalle dimensioni degli ambienti. Sono previste visite di verifica sia sull’adeguatezza dei locali, sia sull’applicazione dei protocolli di esercizi.

Le tariffe contenute (2-2,5 € a incontro per l’AFA base) e la capillarità delle sedi dove si svolge l’attività, hanno consentito una rapida e ampia adesione da parte della popolazione interessata.

In 10 anni di esperienza, sono stati coinvolti circa 30.000 anziani (pari al 3,5% della popolazione Toscana over65) nei 1891 gruppi di attività in 773 palestre sparse nell’81% dei Comuni della Toscana. Il numero di adesioni e gruppi continuano ad aumentare ogni anno, come risultato della soddisfazione dei partecipanti e dell’impegno del sistema. In particolare le Società della Salute hanno svolto un ruolo di promozione e sostegno che ha coinvolto i professionisti sanitari e i providers, sia no-profit che profit.

Cosa fare per accedere al servizio:
Per il cittadino, la partecipazione all’Attività Fisica Adattata è molto semplice: dopo aver consultato il proprio medico in merito alla possibilità di effettuare tale attività, è sufficiente contattare gli specifici riferimenti che le Aziende Sanitarie e le Società della Salute hanno predisposto, per Siena, cliccate qui)

Per l’ accesso all’attività AFA non è richiesta certificazione medica di alcun tipo.