Asp Città di Siena, la lettera a De Mossi: “Non privatizzate la sanità”

Dopo due settimane dalla notizia delle dimissioni della presidente Monica Crociani ancora non si placano le polemiche sull’Asp Città di Siena e sulle possibili modifiche allo statuto dell’azienda pubblica. Il gruppo consiliare del Partito Democratico, in una nota stampa, “vengono portate in consiglio comunale delle modifiche statutarie che riguardano solo il reclutamento ed il ruolo del direttore, mettendo in discussione la separazione tra indirizzo e gestione. Oltretutto, la procedura individuata dal Comune capovolge quella prevista dalla legge regionale, che per variazioni di questo tipo stabilisce che venga prima la delibera del Consiglio dell’Asp (quello che verrà nominato, a questo punto) e solo dopo l’approvazione del Consiglio comunale – si legge –. Sul punto l’Amministrazione ha provato a sostenere che l’Asp sarebbe un ente strumentale del Comune. La legge regionale e la storia degli enti di origine indicano invece che l’Asp è un’azienda pubblica autonoma di servizi alla persona”.

“Sono troppi gli interrogativi e quasi assenti le risposte per far avallare “di corsa” al consiglio comunale  modifiche statutarie che sanciscono di fatto la subalternità del direttore al presidente politico pro tempore. Così, si altera un corretto equilibrio, senza ingerenze reciproche, tra  indirizzo politico e autonomia esecutiva della gestione”, continua la nota che poi aggiunge “il Covid ci insegna che il valore del pubblico e nella cura fa la differenza ed è stato il progresso sociale anche di questa Città. E’ per questo che ci vuole chiarezza sull’ASP, sui suoi servizi e sul suo patrimonio. Tra civismo politico disatteso e ormai chiara alternanza partitica e confusione programmatica di questa Amministrazione, attenzione a cambiare i servizi ai cittadini che funzionano davvero”.

Inoltre alcuni lavoratori hanno inviato oggi una lettera al sindaco di Siena Luigi De Mossi. ” leggendo la notizia della trasformazione il nuovo  statuto dell’Asp di Siena , ci rendiamo conto che tra le altre cose, scomparirà quella ‘meritocrazia’ che prevede che un lavoratore venga considerato per come svolge il compito a lui assegnato e questo al di là della sua appartenenza a questo o quel partito, a questo o a quel sindacato”, e ancora “ci siamo chiesti se   la ‘meritocrazia’, intesa come valore da parte di quella destra moderata che ha eletto questa a suo modo di agire e la riforma dello statuto dell’Asp Città di Siena non ci sia una contraddizione,  e’ un trampolino di lancio della ideologia di destra soprattutto quella destra moderata che vi sia una contraddizione nella eventuale riforma dello statuto dell’Asp di Siena”.

“Se qualsiasi dirigente , a noi francamente non interessa la sua appartenenza politica, bravo /a nella gestione economica di un’azienda dovrebbe essere valutato per ciò che fa. E non sostituito . Se un presidente chiede le dimissioni per poter accedere ad altri incarichi istituzionali ad esempio, decade il dirigente. Come sezione USI, sempre favorevoli alla meritocrazia dirigenziale riteniamo che se un dirigente è tale, lo è in virtù del suo operato- continua la lettera. Se non gestisce bene l’economia e l’operatività di una struttura, in questo caso vada cacciato e sostituito nel ruolo che ricopre,  potrà’ ripercuotersi nei confronti dei lavoratori.  Siamo molto preoccupati dal nostro futuro lavorativo in quanto  non sappiamo quale politica verrà intrapresa, in modo particolare sulla gestione del personale dell’Asp Città di Siena. Se tale politica è favorevole ,  alla privatizzazione del servizio o per la internalizzazione di questo”.
Infine, “siamo preoccupati perche’ in molte regioni del nord dove regnano la Lega e il centrodestra  la privatizzazione della sanità è forte. E purtroppo, piaccia o meno anche questo e forse soprattutto questo è alla base del vero e proprio massacro che in quelle regioni, Lombardia in modo particolare, l’emergenza Covid 19 ha prodotto. Sappiamo e conosciamo tutti la storia orribile delle RSA lombarde , in modo particolare del Pio Albergo Trivulzio”, poi la richiesta “noi lavoratori chiediamo che lei, signor sindaco dia un messaggio forte rispetto alla meritocrazia  ma soprattutto che la sua giunta comunale si pronuncia in modo definitivo contro l’esternalizzazione di quello che è un bene comune come la sanità. Non è a favore delle esternalizzazione di un bene comune”.