Arte, la lezione di Jatta: “Per ripartire bisogna fare rete. Siena si adatti alla realtà post-pandemica”

“Bisogna adattarsi alla realtà e cercare il meglio”, ed ancora “è necessario fare squadra. Noi lo abbiamo fatto con i musei italiani e internazionali. Ci siamo messi insieme per confrontarci e consigliarci in un momento così complesso”.

Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, manda questo messaggio ai membri delle Istituzioni presenti stamani a margine della sua lectio magistralis che ha inaugurato la seconda edizione del Master in management del patrimonio culturale. Presenti alla sua lezione il sindaco di Siena Luigi De Mossi, il responsabile di Opera Laboratori su Siena Stefano Di Bello, il Rettore del’Opera del Duomo Pratesi, il vicepresidente della Fondazione Santa Maria della Scala Giovanni Liberati Buccianti, il direttore della Pinacoteca Hemery, quello di Fondazione Musei Senesi Elisa Bruttini e i due rettori degli atenei Francesco Frati e Tomaso Montanari.

In una fase segnata dalle divisioni tra i protagonisti della cultura senese (le immagini della battaglia sugli arredi al Santa Maria della Scala sono ancora vivide nella nostra memoria) il consiglio di Jatta è quello di essere uniti. “Questa città può prendere spunto dalla situazione in cui ci troviamo tutti per trovare una soluzione migliore a perseguire la missione di diffondere la cultura”, spiega

 

 

La dottoressa si concentra poi sulla sua lectio magistralis e sul Master. “Ho cercato di delineare questi due anni complessi per il mio museo che vive di tanti visitatori e attività di ricerca -spiega-. Quale è stata la nostra resilienza? Puntare sulla sfida digitale, mostrare attenzione al lavoro e sopratutto mettere in sicurezza per riaprire la struttura al più presto possibile”. Il master invece “recepisce tante realtà formative diverse e credo che possa rappresentare una buona formazione come una realtà vivace come quella dei musei culturali”, continua.

Tra gli interventi durante la mattinata anche quelli di De Mossi e Di Bello. “Abbiamo la necessità – ha detto il sindaco – anzi il dovere di investire sulla cultura come uno dei pilastri dello sviluppo e della crescita del territorio e della comunità senesi. L’amministrazione comunale sta puntando e costruendo sulla cultura, a partire dalla nascita della Fondazione Santa Maria della Scala. Una scelta di dialogo e condivisione progettuale che il tessuto museale cittadino vuole avere e avrà con gli altri musei nazionali e internazionali”.

Di Bello invece ha lodato il master perché “per fare progettazione culturale è necessario conoscere a fondo la materia”. E nell’annunciare che Opera è pronta a proseguire la collaborazione con l’Ateneo il responsabile dell’azienda ha rinnovato “la disponibilità a dialogare con le Istituzioni cittadine”, lanciando un segnale di distensione a De Mossi.

Giunto alla sua seconda edizione il Mapac si inserisce tra le iniziative oggetto dell’accordo quadro che vede coinvolti il Dipartimento di Studi aziendali e giuridici, il Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università di Siena e Opera Laboratori ed è organizzato anche con la fattiva e proficua collaborazione del Comune.

“Abbiamo messo aree disciplinari diverse dell’ateneo per costruire un programma che dia vita a figure che possono contribuire efficacemente per valorizzare l’ingente patrimonio culturale senese ed italiano”, dice Frati

MC