Alloggi Erp, via libera al nuovo regolamento: ecco tutte le modifiche

Dal consiglio comunale è arrivato il via libera al nuovo regolamento per gli alloggi Erp. Quattro saranno i macro argomenti del documento: la disciplina dei requisiti di accesso e le tempistiche di pubblicazione del bando di concorso ERP e della relativa graduatoria per l’assegnazione definitiva degli alloggi, nonché le modalità e i criteri di assegnazione; i criteri per l’assegnazione in utilizzo autorizzato, ovvero  l’assegnazione temporanea per emergenza abitativa; la mobilità (d’ufficio, ordinaria su domanda e consensuale); le variazioni del nucleo familiare assegnatario e l’ospitalità temporanea nelle abitazioni ERP.

Il bando Erp è quadriennale, con possibilità, se necessario, di integrazioni biennali o annuali oppure, in via eccezionale, e previa informazione alla Giunta regionale, di bandi speciali, per assegnare un numero massimo di alloggi pari al 30% di quelli messi a disposizione del Comune da Siena Casa, per determinate esigenze locali o per particolari situazioni di emergenza abitativa.

“Una modifica significativa – spiega l’assessore alla Casa Francesca Appolloni – riguarda i criteri e le modalità di assegnazione degli alloggi per cause emergenziali, per ottimizzare l’utilizzo del patrimonio residenziale a disposizione rispetto alla composizione e alle esigenze dei nuclei in graduatoria. Definiti, poi, tempi e modalità di convocazione per il controllo dei requisiti, con contestuale ricognizione della composizione dei nuclei familiari, e le tempistiche per l’accettazione e la successiva stipula del contratto di locazione. Fra i requisiti di partecipazione, abbiamo confermato quello della residenza nel territorio comunale da almeno 5 anni alla data di presentazione della domanda”.

Come quota di alloggi Erp da destinare all’utilizzo autorizzato per cause emergenziali inserito il limite del 30%, di cui il 20% riservato a coloro che dichiarino le varie condizioni emergenziali previste dalla normativa e il restante 10% da destinare alle famiglie seguite dai servizi sociali. La percentuale del 30% è stata diminuita rispetto al 35% previsto nel precedente Regolamento, sia per lasciare più spazio alla mobilità sia poiché gli assegnatari temporanei, nella gran parte dei casi, al termine del periodo emergenziale, non rilasciano spontaneamente le abitazioni, creando difficoltà nel recupero delle stesse.”La quota proposta- continua A, quindi, viene ritenuta sufficiente per affrontare i casi emergenziali più gravi nel corso dell’anno e si ritiene di dover destinare, inizialmente, almeno un 20% alla mobilità complessiva per garantire un realistico ed efficace avvio delle procedure”.

Riguardo alla mobilità di ufficio, questa verrà attivata ogni biennio dopo un rapporto dettagliato di Siena Casa sulle situazioni di sovraffollamento e sottoutilizzo esistenti da oltre due anni negli alloggi assegnati in modo definitivo; mentre per la mobilità ordinaria sarà emesso un apposito bando.

“Rispetto al precedente Regolamento – ha concluso l’assessore – la quota annuale complessiva di alloggi per la mobilità è stata portata dal 5% al 20%, in considerazione del fatto che molti assegnatari segnalano necessità di cambio soprattutto per problematiche di sovraffollamento, e anche perché  la recente normativa regionale ha cambiato i parametri di sovraffollamento da “oltre due persone a vano utile” a “due persone a vano utile”, creando, di fatto, un incremento delle situazioni di sovraffollamento sopravvenuto. Inoltre sono stati inseriti alcuni ulteriori paletti per impedire una variazione della composizione del nucleo familiare finalizzata a ottenere benefici indebiti. Anche per l’ospitalità temporanea sono state previste specifiche sanzioni che possono portare alla decadenza in caso di comportamenti problematici o conflittuali legati all’ospite, seppur autorizzato. Consentita, invece, l’ospitalità della persona legata all’assegnatario da rapporto di lavoro come badante. Inoltre, è stata approvata, con operatività dal 1° ottobre, la graduatoria per il canone concordato su alloggi di proprietà pubblica e, parallelamente, è stato recepito l’Accordo territoriale che prevede la stipula di contratti a canone concordato anche per i soggetti privati, i quali, di conseguenza, possono usufruire di sgravi fiscali”.