“Alleniamoci alle differenze”: domani giornata di sensibilizzazione sull’identità di genere organizzata da Uisp e Arcigay Siena

Una giornata di sensibilizzazione ed educazione alle tematiche legate all’orientamento sessuo-affettivo e all’identità di genere per operatrici ed operatori dello sport. Si tratta di “Alleniamoci alle differenze”, l’evento aperto a tutta la cittadinanza, nato dalla collaborazione tra Uisp – comitato di Siena e Movimento pansessuale Arcigay Siena che si terrà sabato 13 aprile dalle 9 alle 18 al CONI-Center di Siena.

Il seminario vedrà la partecipazione di esponenti del mondo istituzionale, accademico e dello sport che insieme ad attiviste e attivisti, si confronteranno sui temi delle identità e degli orientamenti sessoaffettivi in un’ottica di buone pratiche di contrasto al bullismo e all’omo-bi-trans-fobia nel mondo sportivo e si concluderà con la tavola rotonda  “Le parole sono importanti: sviluppare una cultura sportiva inclusiva” a cui parteciperà la giornalista Francesca Muzzi, autrice del libro “Giochiamo anche noi“ che raccoglie le testimonianze di giovani calciatori omosessuali.  “Lo sport è un elemento importante nella crescita e nello sviluppo psico-fisico delle persone – spiegano gli organizzatori – proprio da momenti di riflessione come questo possono nascere ambienti più inclusivi dove poter essere se stessi e se stessi, liberi da pregiudizi e discriminazione” Durante la giornata sarà presentata una piattaforma formativa rivolta ad operatrici ed operatori del settore sportivo che prevede interventi a cura di Rete Formazione Arcigay, UISP, Università Federico II di Napoli, Università di Siena, Università per Stranieri di Siena con l’obiettivo di fornire strumenti di contrasto al bullismo tra pari. “L’omosessualità nel mondo dello sport – concludono gli organizzatori – è ancora un tabù, e la percezione delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender è imprigionata dentro confini colmi di stereotipi e pregiudizi – spiegano gli organizzatori – la sensibilizzazione e la creazione di società sportive e spogliatoi più accoglienti allontana il rischio dell’abbandono dello sport da parte di atlete ed atleti che si sentono non ascoltate/i o non volute/i o addirittura bullizzate/i per il loro essere se stesse/i”.