Al Santa Maria della Scala il racconto “in diretta” di Zeffirelli sull’alluvione di Firenze, un messaggio di forza

Una testimonianza forte di quella che fu l’azione devastatrice dell’Arno in quelle giornate di novembre di cinquantadue anni fa. Uno scenario infernale che viene raccontato dal maestro Franco Zeffirelli nel film “Per Firenze”, un lungometraggio  uscito a meno di due settimane dall’esondazione del fiume. Quella di Zeffirelli fu un’opera importantissima per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale su quello che stava succedendo nel capoluogo della regione Toscana,sua città natale. Viene narrato il susseguirsi di eventi catastrofici dopo lo straripamento del fiume ma si vuole anche parlare di come la speranza non sia andata persa, di come la gente voglia ripartire  e del tanto impegno degli angeli del fango,  giovani fiorentini, ma anche di altre città e nazioni, pronti a tutto pur di aiutare la popolazione colpita e portare in salvo le opere d’arte della città.

Domani, giovedì 29 novembre alle 18.30 nella sala di Sant’Ansano del Santa Maria Della Scala, sarà proiettata la versione restaurata dall’istituto Teche Rai di Torino del film di Franco Zeffirelli per Santa Maria della Scala Live

Ma cosa accadde e cosa raccontava il maestro Zeffirelli nel film Per Firenze?

“Sono le ore 8:00 della mattina del 3 novembre 1966 e a Firenze sta piovendo copiosamente da due giorni. Alle ore 15:00 l’ennesimo forte temporale che fa partire, dai comandi militari del capoluogo, segnalazioni sullo stato di crisi sebbene la situazione rimanga sotto controllo e l’Arno non desti particolari preoccupazioni; da Roma arriva come risposta un invito alla tranquillità per evitare inutili allarmismi.

A Firenze è tutto pronto per le celebrazioni delle Forze Armate del giorno successivo ed il centro storico è imbandierato mentre il Sindaco Piero Bargellini, impegnato in una riunione politica all’interno dell’hotel Minerva proferisce la celebre frase: “Firenze pulita va bene, ma così mi pare che si esageri”. A Mezzanotte l’Arno inizia la sua opera devastatrice nel Casentino e nel Valdarno, ma Firenze sembra continuare ad ignorare l’imminente catastrofe fino ad un’ora e mezza più tardi quando la prima acqua inizia ad allagare Piazza Mentana. Alle due del mattino, mentre la città sta dormendo, l’affluente Mugnone straripa alle Cascine dove, all’interno dei box dell’ippodromo, moriranno annegati 70 cavalli su 260 e allo zoo perderà la vita Canapone, il dromedario tanto amato dai bambini fiorentini. Mezz’ora più tardi l’orrore entrerà nel centro storico; le fognature esploderanno una ad una e tutto l’Oltrarno, da Gavinana a San Frediano, perderà di vista i primi piani delle abitazioni ormai sommersi dalla furia delle acque. Alle 3:00 è il turno di Santa Croce e della Biblioteca Nazionale. Alle 4:00 il centro storico di Firenze è un tutt’uno con il suo fiume che adesso aumenta nei suoi valori in altezza dando la sensazioni di non volersi arrestare. Alle 7:00,l’inviato Rai a Firenze, Marcello Giannini, durante il suo giornale radio decide di calare il suo microfono fuori dalla finestra e far sentire in diretta la furia dell’Arno che scorreva tra le strade: «Ecco» disse Giannini «non so se da Roma sentite questo rumore. Bene: quello che state sentendo non è un fiume, ma è via Cerretani, è la via Panzani, è il centro storico di Firenze invaso dalle acque».

Il Sindaco Bargellini è assediato all’interno di Palazzo Vecchio e da lì invia le prime richieste di aiuto, dal carcere delle Murate si cerca di salvare la vita ai detenuti che vengono accolti nelle civili abitazioni. Alle 20:00 del 4 novembre 1966 alcune zone di Firenze sono sotto 6 metri di acqua e fango. L’odore di nafta fuoriuscita durante l’esplosione delle fognature e della rete idrica, completa uno scenario infernale mentre sulla città sta scendendo nuovamente la notte.

«Io sono Richard Burton. Voi perdonerete il mio italiano imperfetto, ma vorrei cercare di parlarvi senza traduzione perché quello che è accaduto in Italia e a Firenze mi riguarda profondamente. […] Adesso Firenze ha bisogno dell’aiuto di tutti, perché Firenze appartiene al mondo, quindi è anche la mia città.»”

Per Firenze è un film-documentario girato nel 1966 da Franco Zeffirelli e prodotto dalla RAI, nel quale viene illustrata e descritta la situazione della città di Firenze durante l’alluvione del 4 novembre 1966 e nei giorni immediatamente successivi. La voce narrante del documentario è per buona parte quella non doppiata dell’attore gallese Richard Burton, che in quello stesso periodo partecipava assieme al regista Zeffirelli alle riprese del film La bisbetica domata.

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