Al Mibact piace Leopardi in spagnolo: premiata la traduzione di un professore dell’Università per Stranieri

Il professor Alejandro Patat, docente di letteratura italiana dell’Università per Stranieri di Siena, è tra i vincitori dei “Premi nazionali per la traduzione” 2018, conferiti  dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che rappresentano il riconoscimento dello Stato a favore di quanti si sono impegnati nella traduzione letteraria, attività insostituibile nel dialogo tra culture diverse.

Patat ha tradotto in lingua spagnola le Operette morali di Giacomo Leopardi. E’ la prima versione integrale del testo, come sottolineato nelle motivazioni del premio: “Le Operette, testo cardinale della scrittura leopardiana e capolavoro della letteratura moderna, sono state tradotte in lingua spagnola in diverse selezioni, ma mai in versione integrale (…). Di significativa rilevanza, dunque, l’impresa traduttoria integrale proposta da Alejandro Patat, esercizio ancor più meritorio se si considera la ricchezza stilistica e semantica del testo leopardiano. La traduzione è realizzata con accuratezza e rigore filologico ed è accompagnata da una buona introduzione che mostra, da parte del traduttore, una conoscenza ampia e non superficiale dell’opera leopardiana”

Pubblicata a Buenos Aires nel 2015 dalla casa editrice Colihue, la traduzione ha ricevuto numerosi commenti positivi in riviste e quotidiani di Spagna e America Latina.

Alejandro Patat esplora da anni il rapporto tra cultura italiana e latinoamericana: ha pubblicato al riguardo numerosi testi, tra i quali L’italiano in Argentina (2004) e La letteratura italiana in Argentina(2005), ha curato i volumi Vida nueva. La lingua e la cultura italiana in America Latina (2012) e La letteratura italiana nel mondo iberico e latinoamericano. Critica, traduzione e istituzioni (2018), ha tradotto in spagnolo la poesia di Eugenio Montale.

Gli Opúsculos morales, già presentati nel 2015 a Buenos Aires, in Messico e in Spagna, saranno oggetto di discussione nel 2019 presso il Centro di Studi Leopardiani e nuovamente in università della Spagna, del Messico, dell’Argentina e del Guatemala.