Al Duomo dei senesi l’ultimo tè del Saloncino si beve in compagnia di Papa Alessandro VII

Un ragazzo cresciuto nelle vie senesi, all’epoca immerse in periodo di grande fervore intellettuale. Un ragazzo che si formò anche grazie a grandi eruditi cittadini come Celso Cittadini. Un ragazzo che poi sarebbe diventato uomo e avrebbe legato la sua vita alla Santa Sede e all’arte. Si trasferì a Roma nel 1626 e qui iniziò la sua carriera curiale. Nel 1635 fu ordinato sacerdote e poi l’anno successivo divenne Vescovo di Nardò. Seppe dimostrare a Malta ed a Colonia, in terra tedesca, le sue doti diplomatiche come visitatore apostolico e come nunzio. Nel 1643 ottenne l’importante incarico di nunzio pontificio straordinario al congresso di Münster per la pace di Vestfalia. Nei dieci anni successivi sarebbe diventato prima Cardinale e, nel 1655, il conclave lo avrebbe eletto al Soglio di Pietro facendolo diventare Romano Pontefice: Stiamo parlando di Fabio Chigi che assunse il nome di Papa Alessandro VII.

Ultimo appuntamento con Il Duomo dei Senesi e con Il Saloncino, un tè all’Opera domenica 24 febbraio alle 16 alla sala delle statue del museo dell’Opera di Siena. L’ospite sarà Alessandro Angelini che terrà una conferenza dal titolo ‘Marmo, argento e bronzo per Alessandro VII. Oreficeria e scultura monumentale dalla Roma di Bernini al Duomo di Siena’. Nell’incontro si parlerà sopratutto del grande mecenatismo di Papa Alessandro VII, uomo di cultura. Durante il suo pontificato a Roma i grandi scultori come Bernini e gli allievi di Alessandro Algardi , da Antonio Raggi a Ercole Ferrata, furono impegnati  in imprese come quella del Colonnato di San Pietro. A Siena  si procedette invece a ridisegnare la piazza antistante il Duomo, a ristrutturare la planimetria interna della stessa Cattedrale. In questo periodo da Roma giunsero a Siena alcuni dei più importanti oggetti d’oreficeria per i quali i grandi scultori avevano offerto i loro modelli: da Bernini, a Johan Paul Schor, a Ferrata. Approdarono alla stessa Opera Metropolitana  per diverse vie anche alcuni magnifici reliquiari improntati ai modelli e alle forme di Algardi e della sua scuola, come quelli per i Quattro Santi Protettori di Siena o per San Prospero, conservati oggi rispettivamente nella sacrestia del Duomo e nel Museo dell’Opera, oggetti finora assai scarsamente studiati e ancora meno presentati al pubblico. La figura di Alessandro VII è evocata ancora con la presenza eccezionale dei due più illustri ritratti scultorei che gli furono dedicati: l’uno lavorato in marmo da Bernini, di collezione privata e realizzato solo due anni dopo l’elezione papale e l’altro, della sala capitolare del Duomo, modellato da Melchiorre Caffà e fuso in bronzo pochi mesi prima della scomparsa del papa.Il giovane Fabio Chigi verrà raccontato attraverso tre reliquiari appartenenti ai Conservatori Femminili Riuniti che furono inviati alla chiesa di San Raimondo al Refugio.

L’evento è a numero chiuso, si consiglia la prenotazione al numero 0577/286300 o opasiena@operalaboratori.com