Ai ragazzi del Monna Agnese di Siena il premio ‘L’Europa inizia a Lampedusa’

Gaia Cavaglioni, Clelia Venturi, Maria Luce Corsi, Eleonora Martucci della classe V BL, accompagnate dalla professoressa Rossi si trovano a Lampedusa per partecipare al giorno della memoria in ricordo del naufragio del 3 ottobre 2013 quando 368 migranti morirono al largo della costa dell’isola e per ricevere il premio del concorso internazionale indetto per l’occasione. L’iniziativa è cominciata sabato 30 settembre: quattro giorni di workshop, incontri, faccia a faccia con migranti e superstiti, esperti e addetti ai lavori che riparte proprio dall’isola simbolo dell’accoglienza. Con i ragazzi, 200 arrivati da tutta Italia, ma anche da Austria, Francia, Malta e Spagna, ci sono anche il presidente del Senato Pietro Grasso e il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, il delegato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per il Sud Europa Stephane Jaquemet e naturalmente il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. Il progetto, al suo secondo anno, è promosso dal Miur, in collaborazione con il Comitato 3 ottobre, ed è reso possibile grazie all’impegno del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami) gestito dal Ministero dell’Interno.

 

Dalla Grecia alla Svezia, dal Piemonte alla Sicilia, i ragazzi delle scuole hanno condiviso un momento esperienziale fondamentale per la loro coscienza sociale. La scuola Monna Agnese è risultata vincitrice del bando del 31 maggio scorso con un’opera multimediale di arti visive frutto di una riflessione e di un lavoro di classe sui temi dell’accoglienza e della solidarietà.

“Abbiamo scelto diverse opere d’arte di provenienze e culture diverse per rappresentare le tappe del viaggio dei migranti su tre livelli. Dal basso: la guerra, il mare e la terraferma. Nel centro sono poste la “zattera della Medusa” di Géricault e le inconfondibili mani di Dio e Abramo che si toccano, di Michelangelo. Le immagini poste in basso rappresentano scene di guerra e morte, stragi di persone innocenti, che identificano le condizioni di partenza di queste persone, da cui cercano di allontanarsi. Il tema del viaggio e dell’impresa è ripreso poi dall’immagine delle onde burrascose di un mare in tempesta e dall’opera del pittore giapponese Hokusai, la “Grande Onda”. Queste immagini simboleggiano il pericoloso tentativo di cambiare i propri orizzonti, auspicando al raggiungimento di un sognato miglioramento e riflettono lo stato d’animo delle persone che intraprendono quest’impresa, la cui volontà e speranza vince sulla loro desolazione e sconforto”. Questa la descrizione dell’opera (nella foto, sotto).