Acquistò Calaiò dal Siena, Aurelio de Laurentiis accusato per fatture inesistenti

L’ipotesi di reato che la Procura ha avanzato è quella di “utilizzo di fatture relative a operazioni soggettivamente inesistenti” e ad essere indagato è Aurelio de Laurentiis, attuale presidente dell’Ssc Napoli. Il numero uno azzurro, come scrive la Repubblica, avrebbe evaso 8mila euro di Iva sull’acquisto dal Siena di Emanuele Calaiò nel 2013. I rappresentanti della procura hanno chiesto un anno di reclusione, mentre il giocatore non è imputato.

Oltre a de Laurentis, rischiano anche altri personaggi di spicco del mondo del pallone tra cui Adriano Galliani e Alessandro Moggi, agente di calciatori e figlio di Luciano. Tutti hanno sempre respinto le accuse e si preparano ora a replicare attraverso le arringhe dei loro difensori. Il meccanismo che ha portato la questione in tribunale è quello per il quale l’agente del calciatore, al momento della compravendita, figurava nella veste (ritenuta fittizia) di consulente della società. Sostanzialmente, pur curando gli interessi dell’atleta, l’agente appariva ai fini fiscali come un collaboratore del club che acquistava il giocatore. In questo modo, la società deduceva i costi e detraeva l’Iva, l’atleta intascava l’ingaggio al netto, il procuratore incassava la sua parte e concludeva l’affare.

I pm hanno chiesto la prescrizione per i fatti commessi fino 2011, non per quelli risalenti ai periodi successivi. Adesso la parola passa alle arringhe degli avvocati difensori. De Laurentiis (che nella prima fase delle indagini commentò la vicenda parlando di “fuffa”) è assistito dall’avvocato Fabio Fulgeri. La sentenza è prevista per il 2 febbraio.