A Siena un solo numero per tutte le emergenze: ecco come funziona il ‘nuovo’ 112

Entra in funzione da stamattina, martedì 20 aprile, per i distretti telefonici delle province di Siena e Grosseto, il nuovo numero unico di emergenza.

Da oggi, giorno in cui sta avvenendo la migrazione tecnica dei distretti telefonici, si potrà richiedere il soccorso sanitario, di polizia, dei carabinieri, dei vigili del fuoco contattando il 112, senza più dovere chiamare 113, 115 e 118. Quella del nostro territorio è la penultima tappa di un percorso che la Toscana ha iniziato nel dicembre del 2020 e che si concluderà alla fine di aprile.  In questa fase di transizione rimarranno comunque attivi tutti i diversi numeri di emergenza. I dettagli del Nue 112 sono stati presentati, in una videoconferenza, dal prefetto di Siena Maria Forte e dalle altre autorità provinciali.

“E ‘un sistema nuovo che ha sfidato l’emergenza covid e, messo sotto dura prova, ha dimostrato di essere capace di dare una risposta flessibile. Sarà vantaggioso per cittadini e amministrazioni”, ha commentato il Prefetto. Positivi i pareri del sindaco di Siena Luigi De Mossi( “Sono assolutamente d’accordo  con questa iniziativa, i fatti dimostreranno la bontà di questa scelta”) , del Questore Constatino Capuano (“E ‘un passo avanti per tutti i cittadini”), dei comandanti provinciali dei carabinieri colonello Nicola Ferrucci (“garantisce una risposta più aderente alle richieste delle persone”) e dei vigili del fuoco Luca Nassi (“Favorisce la migliore collaborazione tra i diversi enti”)

 

 

 

 

Come funziona ? 

Una centrale unica di risposta regionale(Cur), attraverso i suoi operatori formati, si occuperà della presa in carico della chiamata, l’individuazione del tipo di emergenza richiesta e il trasferimento della stessa alle centrali operative di secondo livello delle varie forze dell’ordine, che si occuperanno poi di risolvere la specifica emergenza. Il servizio permette inoltre di localizzare e identificare di chi telefona e di eliminare le “false chiamate” . Infatti “il 50% delle telefonate non verrà inoltrato perché “falsa emergenza”, prosegue Forte.

Non solo telefonate 

Il cittadino potrà chiedere aiuto con tanti strumenti oltre a quello della telefonia fissa e mobile. Ci sono infatti tante novità, la prima è di una app che si chiama Where are U, “è gratuita e può essere usata in ogni smartphone. Quando si chiama si viene automaticamente localizzati”, dice Alessio Librani, responsabile del servizio in Toscana.  Tra le possibilità offerte dalla app  c’è quella della chiamata muta: chi non è in condizione di parlare può indicare il tipo di soccorso alla centrale “senza dovere usare la voce”, aggiunge Lubrani. Ci sono poi i servizi Sms, per poter richiedere l’intervento anche in zone non coperte da rete dati,  e gli alert automatici. Per aiutare chi non conosce l’italiano ci sono tecnici formati per conoscere ed interpretare fino a 20 lingue diverse. Infine c’è Ecall, servizio che è presente nelle automobili omologate dopo l’aprile del 2018: la chiamata al 112 partirà automaticamente in caso di incidente stradale e verranno forniti alla Cur i dati del luogo, della velocità del mezzo prima del sinistro e del senso di marcia. “Un nostro operatore chiamerà nel telefono interno dell’auto per verificare se ci fosse bisogno di un intervento”, continua Lubrani

Risposte più tempestive 

“In caso di eventi particolarmente gravi, che richiedono l’azione di più enti, basterà chiamare solamente il Nue 112 che poi inoltrerà la richiesta contemporaneamente a più centrali secondarie, senza dover compilare più numeri nella tastiera”, chiosa Lubrani.

 

Marco Crimi