A Siena si corre per l’uguaglianza e la solidarietà: tornano le emozione del “Vivicittà”

Tornano domenica 31 marzo le emozioni del “Vivicittà”, la corsa podistica giunta alla trentaseiesima edizione e che verrà corsa in contemporanea in tutta Italia e coinvolgerà anche ventiquattro istituti penitenziari. A Siena si correrà per dieci chilometri attraverso il centro storico, con partenza e arrivo all’interno della Fortezza Medicea. Verrà organizzata anche una passeggiata ludico motoria di sei chilometri di lunghezza, sempre all’interno del centro storico di Siena, mentre per i bambini è prevista una mini-passeggiata sui bastioni della Fortezza. Un evento, dunque, coinvolgerà anche nell’edizione 2019 tutta la cittadinanza.

Vivicittà. Come ogni anno “Vivicittà”, organizzato da Uisp, è una manifestazione a vocazione solidaristica: quest’anno un euro di ogni iscrizione verrà devoluto per un progetto a favore dei bambini siriani che fuggono dalla guerra. Per questo lo slogan scelto quest’anno per “Vivicittà” è “l’uguaglianza è in gioco”. Il 31 marzo “Vivicittà” toccherà ben sessanta città in Italia e nel mondo. Si correrà come sempre negli istituti penitenziari di tutta Italia e anche all’estero: saranno sedici le sedi, dalla Francia alla ex Yugoslavia, dall’Africa al Libano. La partenza in contemporanea della corsa è fissata per le 9,30. Fra le novità di quest’anno l’organizzazione, prima della partenza della corsa di Siena, ci sarà il “Flash mob per la vita”, sempre presso la Fortezza Medicea. Cse, Comitato Scientifico di Emergenza, società che si occupa di aggiornamento, formazione e assistenza tecnica sulla rianimazione cardio-polmonare, coinvolgerà i cittadini presenti in una breve, ma significativa lezione teorica frontale e addestramento pratico, per prepararli alla fine a svolgere una coreografia musicale, svolta da tutti contemporaneamente su dei manichini a forma di cuore forniti dalla stessa società. Un momento ludico coinvolgente, una coreografia da diffondere sul web e che possa sensibilizzare la comunità la rilevanza dell’arresto cardiaco e l’importanza di conoscere e saper eseguire le manovre che possono salvare la vita.

I dati. I dati dicono che il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di qualcuno che potrebbe iniziare la rianimazione cardiopolmonare (Rcp); in Europa la Rcp viene iniziata da qualcuno dei presenti soltanto nel 15% dei casi di arresto cardiaco, in Europa ogni 90 secondi un tentativo di Rcp non ha successo perché iniziato tardi. Quando chi è testimone di un arresto cardiaco inizia la Rcp prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza raddoppiano o triplicano. Se riuscissimo ad aumentare la percentuale di Rcp immediata dall’attuale 15% al 50-60% dei casi, potremmo salvare circa 100.000 persone all’anno in Europa. In Italia oltre 60.000 persone ogni anno sono colpite da arresto cardiaco, ogni giorno in Europa 1000 persone muoiono per arresto cardiaco, tante quante ne trasportano due Jumbo Jet. Ogni anno nei luoghi di lavoro si verificano 10.000 casi di arresto cardiaco. Se si iniziasse immediatamente la Rcp associata rapidamente alla defibrillazione quando indicato dal dispositivo, si potrebbe aumentare la sopravvivenza dal 5% al 60%.

Per informazioni. Le adesioni a “Vivicittà” sono raccolte dal comitato Uisp di Siena attraverso la mail podismo.siena@uisp.it, telefono 0577 271567.