A Siena il convegno ‘Verso un centro nazionale di Citizen science’. Frati: “Così i cittadini diventano ricercatori”

Si è tenuto a Siena, il kick-off meeting dell’Activity 3.5 del National Biodiversity Future Center (Nbcf), progetto finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito della Misura M4C2 “Dalla ricerca all’impresa. Lo scopo del Centro nazionale è la conoscenza della biodiversità italiana quale step fondamentale per la sua gestione sostenibile, secondo il principio per cui il benessere dell’ambiente si riflette sul benessere umano (One Health). Tra le attività previste dallo Spoke 3, co-coordinato dall’Università di Siena e dall’Università di Modena e Reggio Emilia, il workshop “Verso un Centro Nazionale di Citizen Science” ha affrontato il tema della Citizen Science, disciplina che promuove la sensibilizzazione della popolazione sui temi dell’importanza e della conservazione della biodiversità attraverso una conoscenza sempre più approfondita, capillare e condivisa.

L’evento, che si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Accademia dei Fisiocritici, è stato aperto dal professor Francesco Frati, Ordinario di Zoologia e Evoluzione biologica del Dipartimento di Scienze della Vita, che ha presentato le attività del National Biodiversity Future Center e dello Spoke 3, dedicato al monitoraggio della biodiversità terrestre e di acqua dolce. Tra le altre attività dello Spoke 3, che coordina le iniziative di ricerca di 7 università, il CNR e altri istituti di ricerca pubblici e privati, vi sono le specie e gli ecosistemi a rischio, lo studio e il controllo delle specie aliene e lo studio di ecosistemi di particolare interesse quali i suoli e le acque dolci.

La giornata si è posta l’obiettivo di esplorare la realtà italiana e prendere spunto da alcune delle principali esperienze europee per avviare il cammino verso la costituzione del Centro di Riferimento Nazionale per la Citizen Science. Dopo l‘introduzione del professor Frati si è tenuta la sessione “La citizen science in Italia: buone pratiche e prospettive”, moderata dalla professoressa Cristina Capineri, Ordinaria di Geografia Umana e direttrice del Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive. Nel pomeriggio si è tenuta la tavola rotonda “Toward a national Citizen Science Center in italy”, moderata da Andrea Sforzi, del Museo di Storia Naturale della Maremma di Grosseto; durante la sessione, cui hanno contribuito colleghi dalla Germania, Olanda, Svezia e Austria, si sono discusse le opportunità che verrebbero garantite dall’istituzione di un Centro di Riferimento Nazionale sulla Citizen Science.

Alle attività di ricerca previste dallo Spoke 3 del Nbfc partecipano 17 ricercatori e ricercatrici dell’Università di Siena provenienti da sei diversi dipartimenti dell’Ateneo. A questi si aggiungono 6 nuovi ricercatori e ricercatrici e 6 nuove dottorande di ricerca, appositamente assunti su fondi Nbfc. La partecipazione dell’Università di Siena al National Biodiversity Future Center è finanziata con un contributo di 9,5mln€, ed include anche un team di ricerca affiliato allo Spoke 2, dedicato allo studio della biodiversità marina.