30 settembre 1999, chiude le porte l’ospedale psichiatrico San Niccolò

Il 30 settembre 1999 chiude definitivamente le sue porte l’ospedale psichiatrico di San Niccolò. All’interno dell’ospedale psichiatrico di San Niccolò, tra tutte le strutture la più innovativa è senza dubbio il reparto Conolly inaugurato nel 1877. Questa struttura, per assurdo, prende il nome prende il nome da John Conolly (1794-1866), psichiatra di origine irlandese che aveva abolito, nell’ospedale di Hanwell, dove era direttore, i metodi di contenzione e repressione psico-fisica per i ricoverati, sostenendo la possibilità di curare la malattia mentale senza metodi costrittivi, abolendo l’isolamento e la privazione degli oggetti. Invece, a Siena, nel Conolly si faceva proprio questo ai malati.

Nato su modello del Panopticon (“che fa vedere tutto”), edificio carcerario ideale progettato nel 1791 da Jeremy Bentham (1748-1832) durante la riforma giuridica britannica, si basava sull’idea che, grazie alla forma radiocentrica dell’edificio e ad opportuni accorgimenti architettonici e tecnologici, un unico guardiano potesse controllare tutti i prigionieri in ogni momento. Le celle anguste nelle quali venivano rinchiusi i pazienti “agitati” erano completamente vuote ad eccezione di un giaciglio per dormire; nel momento dell’internamento, poi, veniva tolto al malato ogni effetto personale che potesse riportarlo al mondo esterno, quel mondo, si pensava, che lo aveva portato alla follia

. Il Conolly, oggi, è pericolante e la sua distruzione creerebbe una perdita incolmabile. Questo reparto così particolare racchiude in sé un concetto di medicina e psichiatria che va storicamente fatto conoscere, un modello pedagogico (anche nella crudezza) che nell’intento di chi lo costruì doveva liberare il malato dalle proprie angosce, un modello architettonico unico in Italia e un luogo di memorie e sospiri che non può essere fatto tacere per sempre. Il Conolly aveva una struttura ellittica, divisa in cellette (poteva contenere contemporaneamente 70 alienati), con un grande edificio centrale di raccordo, che separava gli uomini dalle donne. Attualmente, nonostante qualche piccolo intervento sia stato fatto, il Conolly è ancora in grave stato di degrado. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, non solo senese, partecipa di nuovo alla gara dei #LuoghidelCuore organizzata dal #Fai che terminerà il 15 dicembre.
Questa è la seconda volta che il Conolly partecipa a questo concorso.

La volta scorsa (nel 2016) ci fu un riscontro molto forte, sostenuto da un impegno importante da parte della rete locale del Fai e dal comitato “Salviamo il Conolly” e questo ci permise di stazionare sempre tra le prime trenta posizioni o giù di lì. Alla fine, fummo 27esimi con oltre 11mila firme.
Questa volta invece sta andando meno bene. Intanto il modo di votare che è stato all’inizio della gara solo per via digitale, ci ha penalizzato molto rispetto alla volta scorsa in cui era possibile realizzare banchi e banchetti di raccolta firme. Da qualche settimana però, da quando cioè la chiusura per il Covid si è un po’ allentata, siamo di nuovo in grado di utilizzare i moduli cartacei.

Ma forse il minor impegno rispecchia anche l’inerzia delle istituzioni che sono in ballo verso questo edificio. Istituzioni che per la verità (va riconosciuto) in questo periodo hanno avuto altro da pensare, a partire dalla Asl Toscana Sud Est, proprietaria del bene, all’Università che aveva intavolato ormai da anni con la prima una trattativa per averne l’uso, dopo averlo rimesso a posto. Né tanto meno il Comune, che non ha dirette responsabilità su quella vicenda, si è guardato dal dire qualcosa.

A Siena c’è un detto che riassume bene la situazione attuale del Conolly. Quello che si dice riguardo alle condizioni di un malato: “né campa né more”. Una situazione di inerzia che non va avanti né indietro. Il fatto è però che prima o poi, se nessuno prende una posizione più decisa, finirà per andare indietro decisamente e farà così finire ogni sogno al proposito.
Ma noi comuni cittadini abbiamo ancora a disposizione qualche mese per far sentire di più la nostra voce votando e firmando per il Conolly.
Abbiamo a disposizione tre mesi per migliorare, con uno scatto d’orgoglio e d’impegno, le nostre posizioni, forse anche di molto.
Facciamolo!

Attualmente si può votare on line sul sito del FAI – Fondo Ambiente Italiano oppure con i moduli cartacei presso:
· Ristorante-pizzeria All’Orto de’ Pecci
· Studio dentistico Fabio Pacciani, piazza Gramsci 27

Chi si dichiarasse disponibile a tenere i moduli, incoraggiando così al voto, ce lo faccia sapere e forniremo la adatta modulistica.
Per le storie del manicomio di San Niccolò, toccanti e uniche, per altre informazioni sul Comolly e su come votare rimando a
Andrea Friscelli Salviamo il Conolly e a Siena News Official che appoggia la campagna e pubblica settimanalmente notizie, articoli, aggiornamenti della campagna FAI #luoghidelcuore

Maura Martellucci

Roberto Cresti