Siena, pace tra gli uomini e armonia con la natura: il mondo ideale dei ragazzi nei murales

Un muro abbattuto dalla natura, dalla fratellanza e dal rispetto per gli altri che mostra un mondo ideale: un cuore pulsante sospeso in un cielo sereno da cui nascono fiori, bambini che si danno una mano a vicenda a togliere mattoni, piante e animali a rischio estinzione che si riprendono il loro spazio sulla Terra.

E’ il mondo immaginato dagli studenti della 2A della scuola secondaria di primo grado del comprensivo Tozzi di Siena e raffigurato in un murale realizzato su una parete esterna del plesso.

L’opera fa parte del laboratorio “Muri, confini e barriere” ideato e coordinato dalla professoressa Silvia Ghelardini, avviato con la collaborazione della cooperativa sociale Pangea di Siena – che gestisce il centro giovani Spazio Immaginazione Giovanile 4.0 di San Rocco a Pilli – nel contesto del progetto “Diritto di transito” promosso dal consorzio Arché di Siena e selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Il murale è stato inaugurato il 1 giugno alla presenza di Giulia Bonfanti, referente del progetto della coop Pangea, Simona Viani, responsabile Area Minori e Centro Adozioni della Società della Salute di Siena, la professoressa Silvia Ghelardini, la preside del comprensivo Tozzi Floriana Buonocore, la street artist Andrea Searle, e gli studenti.
Il laboratorio, co-progettato insieme agli insegnanti, ha visto prima incontri in classe con letture, giochi, focus group e una drammatizzazione per raccogliere i punti di vista degli studenti sul tema, poi l’ideazione dei bozzetti e la realizzazione pratica del murale, che rappresentano il futuro che vorrebbero, fatto di pace e armonia. L’opera è “firmata” con i nomi e con le impronte della mani degli alunni, che sembrano foglie.

“Questo progetto ha dato l’opportunità ai ragazzi di riflettere su temi molto attuali, confini, migrazioni, pregiudizi, la guerra e il rispetto per l’ambiente. Hanno partecipato con molto entusiasmo, è stato un percorso emozionale ed esperienziale, che ha permesso loro di ampliare lo sguardo sull’altro e sulle diversità in un’ottica inclusiva” spiegano gli organizzatori.