Siena Jazz, Fioravanti a De Mossi: “Non disperdete la passione di Franco Caroni”

Il mondo del jazz continua il suo rapporto epistolare con Luigi De Mossi, sindaco si Siena, in seguito all’approvazione del nuovo statuto del Siena Jazz in consiglio comunale e alle dimissioni del direttore artistico dell’accademia Franco Caroni.

Stavolta, ad inviare una lettera a palazzo Pubblico, è il batterista romano Ettore Fioravanti, anche lui docente della scuola che si trova in Fortezza. Fioravanti parla delle dimissioni di Caroni e dice: “Mi rivolgo agli organi direttivi della Fondazione e agli Enti che ne fanno parte, chiedendo a voce alta di non disperdere queste energie con la scusa di tutelare diritti societari, di non mimetizzare un atto politico per farlo apparire una cauzione a tutela di questi sentimenti, di non affidare compiti così delicati e complessi come gestire questo mix di regole e pulsioni a chi non lo fa con la stessa passione che abbiamo noi. Ed è la stessa che ha sempre mostrato a tutto il mondo del jazz”

Per Fioravanti l’ormai ex-direttore artistico dell’accademia “ha curato la gestione e l’organizzazione di tutte le attività legate al marchio Siena Jazz. Lo ha fatto dimostrando sempre lungimiranza, equilibrio e decisione, unendoci un granello di accentramento e una goccia di visionarietà-prosegue-Chi è (come me) o chi è stato docente nelle svariate forme in cui si è materializzata la didattica di Siena Jazz, sa bene che la sua supervisione è stata costantemente attenta, così come costante è stata la sua capacità di ascoltare e valutare pensieri, critiche e proposte provenienti dal corpo insegnante, per poi rielaborarli ed adattarli alle prospettive futuriste del suo piano di crescita. Ed infatti ogni anno Siena Jazz si è presentata con migliorie ed ammodernamenti (strutturali, gestionali, logistici, amministrativi), garantendo così in campo jazzistico una qualità che in Italia nessun Conservatorio di musica può ancora dare e all’estero poche istituzioni – peraltro da lui continuamente monitorate e gemellate – possono vantare”, scrive.

Ancora Fioravanti: “Non è certo la possibile (per quanto non augurabile) sostituzione dello storico Direttore Artistico a far dimenticare a noi docenti l’importanza del nostro compito e l’energia necessaria a metterlo in pratica: piuttosto ci è chiaro che con le dimissioni di Caroni sono messe in discussione le stesse fondamenta che hanno creato quel delicato equilibrio di cui si scriveva sopra, mettendo a repentaglio l’ingrediente nucleico indispensabile a far bene il nostro lavoro: la passione. Chi suona lo fa prima di tutto perché è mortalmente innamorato della musica, e Franco Caroni lo è altrettanto al punto da dedicare buona parte della sua vita a veicolare questo amore tra generazioni diverse per età, esperienza, curriculum e storia personale”.