Si è fatta il vaccino ma non ha il green pass: “Dovrò pagarmi i tamponi per lavorare, è un’ingiustizia”

“Mi hanno costretto a fare il vaccino ma non posso entrare a lavoro e devo fare lo stesso il tampone. E ‘una grande ingiustizia”. L’esperienza di una nostra lettrice, che ha preferito rimanere anonima mentre ci ha raccontato l’accaduto, rispecchia uno dei rischi che possono incombere con l’introduzione dell’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro.

Il timore è che in tanti italiani si ritrovino a vivere la sua medesima situazione e questo rappresenta un problema per lo Stato. Stando a quanto racconta la donna la somministrazione della prima dose del farmaco non basterà per avere la certificazione verde entro domani. “Ho prenotato il vaccino a fine settembre ed ho avuto l’appuntamento l’8 ottobre. Mi era stato detto che per il 15 del mese avrei avuto il green pass, ma quando ho fatto la prima dose del certificato verde non c’era traccia e mi hanno comunicato che avrei dovuto aspettare altre due settimane – afferma-. Adesso rimango in attesa del green pass e  per lavorare dovrò pagarmi i test. Dovrò sborsare dei soldi perché altrimenti verrei sospesa senza stipendio, una cosa che non mi posso permettere”, conclude.

L’incognita esiste e c’è  la probabilità che siano tantissimi i cittadini che si ritrovino a doversi pagare il tampone nonostante l’aver fatto il vaccino. Per evitare che si generi il caos il Governo ha però provato a mettere una pezza nei suoi Dpcm.

Come si legge infatti dalla Faq pubblicata da Palazzo Chigi per quelle persone che hanno diritto al green pass ma ne attendono il rilascio o l’aggiornamento c’è la possibilità di accedere ai luoghi di lavoro avvalendosi “dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta”, si legge.

Intanto sul tema dei tamponi Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, ha detto, durante la conferenza Stato-Regioni che “il nostro obiettivo deve essere quello di spingere i cittadini a vaccinarsi. Per questo motivo la validità dei tamponi necessari per il green pass deve essere limitata a 48 ore”.