Scritte fasciste all’Università, la condanna di De Mossi: “Pagina nera della nostra società”. Giani: “Gesto vigliacco”

“È sempre una pagina nera per la nostra società quando un violento agisce nell’ombra per attaccare un’altra persona, sotto il profilo delle sue convinzioni politiche e culturali o del suo orientamento sessuale”.

Lo si legge in un comunicato stampa dove il sindaco di Siena Luigi de Mossi condanna nel modo più fermo “l’insopportabile aggressione estremista registrata all’Università di Siena”. Ancora De Mossi: “La mia solidarietà alla dipendente e all’Università tutta, assieme all’auspicio che le indagini possano presto portare all’individuazione dei responsabili”. E sull’atto vandalico “non sfugge un dettaglio – conclude il sindaco De Mossi -. Gettata a terra, irrisa, si vede una bandiera dell’Europa. Non a caso vilipesa dagli squallidi autori del gesto, perché l’Europa è la casa che abbiamo edificato proprio nel nome di una società aperta”.

Eugenio Giani, governatore della Toscana, e l’assessora a lavoro, Università e ricerca Alessandra Nardini parlano di “un gesto inaccettabile e vigliacco che condanniamo fermamente e su cui ci auguriamo sia fatta chiarezza al più presto”. E continuano: ““Quanto accaduto è un episodio gravissimo, in Toscana non c’è e non ci sarà mai spazio per rigurgiti nazifascisti, omofobia, violenza e discriminazioni. I valori in cui ci riconosciamo sono quelli della Resistenza, antifascismo, inclusione, pari opportunità, rispetto e dialogo con i sindacati, pilastro della democrazia. L’università è il luogo della cultura e della conoscenza, fondamentale nella formazione delle giovani generazioni di cittadine e cittadini e non possiamo certo assistere in silenzio a quanto accaduto”, proseguono Giani e Nardini che concludono esprimendo “solidarietà alla dipendente dell’Università, al Rettore Frati, all’Ateneo tutto e alla Cgil”.

LE REAZIONI

“Occorre tempestività e durezza nei confronti dei responsabili di questa infamante azione neofascista contro la Cgil”, lo chiedono da Articolo 1 Siena. “È insopportabile che frange estremiste neofasciste inneggianti al duce, con scritte omofobe e contro la Cgil possano invadere, imbrattandoli, gli spazi dell’Università, uno dei luoghi simbolo della conoscenza, della tolleranza, della democrazia e della libertà -aggiungono-Ci aspettiamo che i responsabili siano presto assicurati alla giustizia e che fatti del genere non si ripetano nel Paese e meno che mai nella nostra città”.

“Il vergognoso attacco omofobo e fascista compiuto all’interno delle mura dell’Università degli Studi di Siena è di una gravità inaudita. Un atto di natura intimidatoria, che rappresenta un gravissimo attacco alla libertà di tutta la comunità accademica, alla libertà delle lavoratrici e dei lavoratori e ai valori dell’antifascismo. Il coordinamento di ARTeD Siena esprime solidarietà e vicinanza alla CGIL Siena e a tutte le lavoratrici e i lavoratori che stamani hanno trovato gli uffici danneggiati e le minacce fasciste e omofobe. Questa brutale e violenta intimidazione non va sottovalutata e deve spingerci ad intensificare un antifascismo militante e quotidiano: un continuo lavoro di difesa dei valori democratici, della libertà d’espressione e dei diritti”. Lo scrivono da Arted Siena

“Quanto accaduto oggi a una dipendente dell’Università di Siena che ha trovato la propria postazione vandalizzata con scritte di stampo fascista e omofobo è un gesto grave, assolutamente inaccettabile e che non può essere tollerato, né sottovalutato”. Così l’onorevole Susanna Cenni(Pd) che aggiunge: “Ancora più grave è la volontà di colpire l’Università, luogo della conoscenza, del dialogo e dell’evoluzione verso l’eccellenza; colpire chi contribuisce alla formazione e allo sviluppo del pensiero è, di per sé, una violenza inaccettabile. Così come lo è colpire la Cgil, già pesantemente attaccata nei mesi scorsi”.

La solidarietà arriva anche dall’ospedale di Siena. “L’Università è il luogo del dialogo, del confronto e dello spirito democratico per eccellenza – afferma Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese – e i sindacati svolgono un ruolo fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori. Chi attacca Università e Sindacato, attacca la Costituzione; chi prende di mira un lavoratore compie un gesto deplorevole e ignobile”.

 

Dai sindacati si esprime invece la Cisl di Siena dicendosi vicina alla Cgil e condannando “un atto vile, codardo, sovversivo e anti democratico. Un gesto intimidatorio che non solo va a colpire i colleghi della Cgil ma che vuole minare l’unità confederale e il valore primario del lavoro”, dice il segretario generale della Cisl Riccardo Pucci

“Un fatto gravissimo, un atto da condannare senza se e senza ma per la violenza che esprime. Un gesto inqualificabile che evoca periodi bui e che non appartiene ai valori di democrazia, di libertà e di coesione del nostro territorio. A nome della Provincia di Siena condanno fermamente l’accaduto, esprimo la massima solidarietà e vicinanza alla dipendente vittima di questa aggressione, all’Università degli studi di Siena e alla Cgil Siena. Attacchi squadristi, omofobi e alla dignità del lavoro rappresentano segnali che non possono essere sottovalutati. Sono sicuro che le forze dell’ordine sapranno fare luce al più presto su quanto accaduto”. Così il presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli su quanto accaduto questa mattina all’Università degli studi di Siena.

“Il Pd della città e della provincia di Siena si schiera a fianco della lavoratrice colpita vigliaccamente in prima persona, della Cgil e della comunità accademica per difendere i valori della democrazia- lo scrivono Andrea Valenti e Massimo Roncucci, segretario provinciale e comunale dem- . Ancora una volta occorre che cittadine e cittadini democratici, studentesse e studenti, personale docente, tecnico e amministrativo formino insieme una grande muraglia per sbarrare la strada al veleno che qualcuno cerca di seminare anche in un luogo nel quale mai potrebbe attecchire, l’Università. Nell’Università di Siena hanno insegnato Rosselli, Calamandrei e Bracci. Nessuno lo dimentichi”.

“Quanto accaduto questa mattina al Rettorato conferma ciò che abbiamo sempre saputo e vissuto sulla nostra pelle: Siena non è un’isola felice, l’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia esiste anche qui. L’episodio di oggi non è una bravata ma un atto intimidatorio gravissimo che condanniamo con forza e indignazione”. Lo scrivono dall’Arcigay di Siena “Le scritte omofobe e fasciste rinvenute nell’ufficio di una dipendente dell’Università a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, sono inqualificabili ed inaccettabili. Bene ha fatto l’Università a prendere le distanze e sporgere denuncia e ci auguriamo che si faccia presto chiarezza sui responsabili”, continuano. “In più chiediamo al Rettore Frati la possibilità di incontrarlo per ragionare insieme sulle azioni da mettere in campo affinché episodi come questi non si ripetano mai più. Nessuna persona dovrebbe vivere nella paura di essere aggredita né sul posto di lavoro né altrove, per questo dobbiamo impegnarci in percorsi di sensibilizzazione e formazione rivolti non solo agli studenti e alle studentesse ma anche ai docenti e al personale per rendere i luoghi che abitiamo spazi sicuri per tutte le persone indipendentemente dal loro orientamento e identità.”

“A Siena qualche nostalgico del regime ha imbrattato un ufficio dell’Università con scritte fasciste, antisindacali e omofobe. Alla mano vigliacca che sta dietro a questo gesto indegno voglio ricordare che la Toscana è e sarà sempre una terra di Resistenza, che ha pagato con eccidi e stragi naziste la propria libertà. La nostra Costituzione è frutto di quella lotta antifascista e non arretreremo mai di un millimetro di fronte queste intimidazioni. Ai lavoratori dell’Università degli Studi di Siena, agli Studenti, al Rettore Frati e alla Cgil Confederazione Generale Italiana del Lavoro mando la solidarietà e la vicinanza mia e di tutto il Consiglio regionale della Toscana. Quelle scritte sono un’offesa inaccettabile a tutta la Toscana libera e democratica”. Così sui social Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana.

“L’Università di Siena è da sempre impegnata nella difesa e nella promozione dei valori dell’inclusione, del rispetto e del dialogo. Gli atti vandalici e intimidatori di cui è stato teatro l’Ateneo senese sono di una gravità inaudita proprio perché rappresentano un oltraggio alla cultura e alla conoscenza, pilastri della nostra democrazia. Il Partito Democratico della Toscana domani sarà presente al presidio organizzato davanti alla sede del Rettorato per esprimere la propria solidarietà alla CGIL e all’Università e unirsi alla ferma condanna dell’episodio”. Così Stefania Lio, responsabile formazione del Pd toscano.

“Ferma condanna dell’atto vandalico, delle scritte di stampo fascista e omofobo e piena solidarietà ai lavoratori, ai docenti, agli studenti dell’Università degli Studi di Siena e alla Cgil che non si fanno intimidire da gesti vigliacchi”. A dirlo Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e capogruppo di Italia Viva

“Sembra incredibile che ancora oggi, dopo tutto ciò che la storia ha già dimostrato, la società civile debba avere a che fare con altri gesti così vigliacchi. All’Università di Siena, alla Cgil ed in particolare alla dipendente presa di mira esprimo la piena solidarietà della nostra associazione e la più ferma condanna di quanto scoperto oggi”. Così Leonardo Nannizzi, Presidente di Confesercenti Siena commenta l’incursione scoperta questa mattina in uno degli uffici dell’ateneo di Siena. “Atti come questi sono tanto vigliacchi quanto estranei alla nostra comunità. L’unico strascico che ci possiamo augurare è l’individuazione dei responsabili e l’applicazione della legge”.