Scotte e Uil, la polemica non si placa. Il sindacato: “Criticità del personale evidenti, aspettiamo risposte concrete”

Non si ferma il botta e risposta tra Uil e vertici dell’Aou senese. Il sindacato è tornato ha parlare dopo la replica del dg dell’ospedale Antonio Barretta.

La Uil Fpl Toscana Sud Est “conferma in tutto e per tutto quanto contenuto nella precedente comunicazione. Anche perché, che il personale sia in “sofferenza” non lo afferma la Uil Fpl Toscana Sud Est, ma lo dicono i fatti”, si legge in una nota. La sigla poi ha posto 4 domande all’Aou senese: “Quale è il numero delle ore totali di straordinario effettuate dall’intero personale sanitario, nei mesi di gennaio-febbraio-marzo ed aprile 2021? Nella Aous si effettua la regolare turnazione “in quinta”, con uno “smonto” ed un “riposo”, oppure, una delle due “soste”, non viene effettuata, forse anche per una criticità in termini di alternanza di personale?Perché esiste ancora oggi la pesantissima situazione determinata dalla ritardata applicazione della graduatoria di mobilità dell’Asl sud est, il cui bando è stato deliberato nel maggio 2019 e la relativa classifica stilata nel giugno 2020, senza che, sino alla data odierna, sia stata possibile applicarla, visti i ritardi dell’Aous, ad accordare l’uscita del personale in graduatoria? E questo nonostante le ripetute sollecitazioni da parte della Uil Fpl Toscana Sud Est”.

Il sindacato prosegue: “Aspettiamo le risposte a questi interrogativi per poter avere finalmente un report contestualizzato rispetto ad una realtà del personale, che a noi risulta, anche in maniera abbastanza chiara, assai disagiata. Cogliamo anche l’occasione per chiedere nuovamente dove sono state destinate le Risorse Economiche del “Decreto Calabria”: anche qui, speriamo di avere una risposta, netta e articolata, a breve”.

Queste le conclusioni: “L’auspicio della Uil Fpl Toscana Sud Est è di poter compiere un’approfondita riflessione sui fatti oggettivi e contestualizzati, che non si basino su un solo dato (tipo quelli dei soli assunti), specialmente considerando che le aziende sanitarie arrivano da anni di politiche governative di contenimento della spesa che hanno creato, come conseguenze, un blocco delle assunzioni e un quadro dotazionale ridotto al lumicino. Di fatto i lavoratori in ingresso hanno solo costituito una boccata d’ossigeno rispetto ad una situazione già di per sé molto critica che è sotto gli occhi di tutti”.