Scorie nucleari, alla Camera sì alla mozione che può salvare la Valdorcia

“Si è cercato di mettere gli enti locali nelle condizioni di esprimersi al meglio, nei tempi adeguati e in modo da avere la possibilità di spiegare perché un territorio come la Valdorcia non è adatto a ospitare il deposito di scorie nucleari”.

Susanna Cenni, onorevole senese del Pd, torna sull’argomento della mozione approvata dalla Camera nei giorni scorsi. Come recita una nota “serviranno nuovi approfondimenti, l’analisi di parametri aggiuntivi e soprattutto uno stretto confronto con gli enti locali e i territori per individuare il sito che ospiterà il deposito delle scorie nucleari”. Cenni esprime nuovamente la propria soddisfazione: “È importante essere tornati su questo tema. Ci saranno adesso ulteriori passaggi, ma va apprezzato il fatto che c’è stata e ci sarà una fase di grande partecipazione sulle decisioni che saranno assunte”.

Prima dell’atto votato in Parlamento, tutte le forze politiche avevano depositato loro mozioni (Cenni aveva sottoscritto quella del PD). Successivamente la maggioranza ha detto sì ad un testo che interessa la Valdorcia per il fatto che impegna il Governo a “a far si che nella fase di definizione della Carta, si tengano in considerazione i dati più recenti per i criteri di esclusione che riguardano i temi della mobilità e dell’accessibilità infrastrutturale ai siti individuati- si legge nell’atto-, con particolare riferimento ai materiali inquinanti e alle particolari evidenze paesaggistiche, culturali e in coerenza ai criteri di esclusione a valutare iniziative tese ad escludere le parti di territorio con particolari colture di pregio riconosciute a livello nazionale e locale e le aree naturali protette nazionali e regionali del nostro Paese alla data del Seminario”.

“Un passaggio fondamentale per il territorio senese”, chiosa l’onorevole del Pd che poi ricorda: ” l’Italia deve dotarsi del suo Deposito ed è stato giusto desecretare e rendere pubblico il lavoro svolto fin qui, favorendo anche una massima partecipazione pubblica all’iter decisionale. Il sito andrà collocato in un’area idonea e credo che quell’area avrà tutto l’interesse ad ospitare non solo un deposito di rifiuti, ma anche un centro di ricerca di assoluto interesse dal punto di vista scientifico”, conclude