Scontro Franci – Comune, Benini agli studenti: “Chiedete le dimissioni di Carli e Ligios invece di chiamare De Mossi”

Non si fa aspettare la risposta dell’amministrazione comunale di Siena alla lettera inviata dagli studenti dell’istituto Franci.  A parlare, dai suoi canali social, è l’assessore all’istruzione Paolo Benini.

“Potrebbero scrivere a presidente (Anna Carli ndr.)e direttore (Antonio Ligios ndr.) chiedendo di dimettersi per facilitare il dialogo. Invece chiamano il sindaco!”. Chiaro il tono delle affermazioni di Benini che non appare di certo conciliativo nei confronti degli studenti. Gli allievi del Franci, in una nota scritta stamattina (link qui), paventavano il rischio di “regalare alla città di Siena oltre duecento “sfollati” e di “dover ricominciare daccapo un nuovo percorso in un’altra città e soprattutto con un altro ‘mentore'”. Perentorio il commento di Benini in questo caso: “Sfollati no, manipolati si?”, si chiede l’assessore.

Continua quindi il muro contro muro tra palazzo Pubblico e il Conservatorio e, nonostante il passare dei giorni, le posizioni tra le due parti non si stanno ammorbidendo. La lite è scoppiata in seguito alla nomina, da parte del Ministero dell’Istruzione, di Anna Carli a presidente dell’Istituto superiore di studi musicali. Un nome, quello di Carli, che non è piaciuto all’amministrazione. Nella delibera, che era stata presentata allo scorso consiglio comunale, la direzione del Franci era stata accusata di “predisporre, ignorando le preoccupazioni e le raccomandazioni espresse in tal senso in più occasioni dal Comune, una terna di nominativi al Ministero per il rinnovo della carica di presidente, senza alcuna preliminare e opportuna informazione” all’ amministrazione e al Cda dell’ente.

L’aula aveva poi deciso di revocare la concessione del comodato gratuito dei locali comunali in Sant’Agostino al Conservatorio Franci  per destinarli al Liceo Piccolomini. La reazione del Franci non si era fatta mancare. “Togliere la sede al Conservatorio Franci significa impedire la statizzazione”, aveva tuonato la presidente Anna Carli promettendo di fare “il possibile perché Siena non perda la sua terza università”